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ATTO PRIMO 223


Bar. Noi tutti che ci contristiamo di questa perdita, sapevamo che il corso era in tal pelago, che poteva mettersi dieci contr’uno che vi avremmo lasciato la vita. Nondimeno ne abbiamo voluto i rischii. Per ottenere ciò che ci proponevamo, abbiamo soffocate le considerazioni del danno parvente. Ora che tocchiam lo scoglio, avventuriamoci ancora. Venite, porrem tutto all’azzardo; ricchezze, e vita.

Mor. Ne è più che tempo; ed ora, mio nobile e degno lord, vi porrò a parte d’una novella che mi fu data per certa. Il venerabile arcivescovo di York procede alla testa d’un esercito ben disciplinato; e un uomo è quello che lega a sè i suoi soggetti con doppio vincolo. Vostro figlio, milord, non aveva che ombre di soldati; perocchè la parola ribellione formava contraddizione fra i movimenti del loro corpo, e la volontà delle loro anime. Essi non combattevano che con ripugnanza, come uomini costretti a ingoiare una medicina disgustosa. Le armi che portavano sembravano sole del nostro partito; posciachè il loro coraggio e le loro anime fossero rimaste agghiacciate dalla parola di rivolta. Ma ora l’arcivescovo instaura e consacra l’insurrezione come atto religioso; e posciachè è riputato santo e mosso da motivi puri, tutti gli van dietro volenterosi. Egli ha raccolto il sangue dello sfortunato Riccardo sul suolo della fortezza di Pomfret, e ne colora la sua bandiera: fa discendere dal Cielo la sua querela e la sua causa, e dichiara a tutti che si è mosso per proteggere e cuoprire colle sue armi un regno conculcato, un regno che implora salvezza, gemente sotto l’oppressione del superbo Bolingbroke: alla sua voce, grandi e piccoli si radunano e van con lui.

Nort. Lo sapevo anche prima, ma il mio dolore me l’avea tolto di mente. Venite con me, e ognuno porga il suo consiglio sui mezzi più acconci a tutelare la nostra salute e la nostra vendetta. Non siamo parchi di corrieri nè di lettere; affrettiamoci a farci amici per tutto: non mai ne avemmo così pochi, nè mai con maggior bisogno.     (escono)

SCENA II.

Londra. — Una strada.

Entra sir Giovanni Falstaff col suo paggio che gli porta spada e scudo.

Fal. Ebbene, gigante, che disse il dottore della mia urina?

Pag. Signore, disse che era in se stessa buona e salubre; ma