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atto quinto | 209 |
Enr. Così farò. — Signore di Westmoreland, conducetelo alla sua tenda.
West. Venite, milord, io vi sarò compagno.
P. Enr. Compagno, milord? Non ho bisogno del vostro aiuto: e tolga il Cielo che una lieve scalfittura faccia partire il principe di Galles da un campo di battaglia, in cui giacciono tanti nobili bagnati nel loro sangue; in cui le armi dei ribelli trionfano in mezzo alla strage.
P. Gio. Perdiamo troppo tempo. Venite, cugino Westmoreland; è per questa via che il nostro dovere ci impone di andare. In nome di Dio, venite! (esce con West.)
P. Enr. Pel Cielo! Tu mi hai ingannato, Lancastro: io non ti credevo fornito di tanto coraggio: prima t’amava come un fratello; ma ora mi sei prezioso come la mia anima.
Enr. Lo vidi di fronte a Percy, comportarsi con tal valore, che il simile non avrei mai creduto esistesse in così tenera giovinezza.
P. Enr. Oh! quel garzone ne dà a tutti l’esempio del coraggio!
(esce; allarme. Entra Douglas)
Doug. Un altro re! E’ si moltiplicano come le teste dell’idra. — Io sono il Douglas, fatale a tutti coloro che sopra sè portano i fregi di cui ti veggo adorno. — Chi sei tu, che vesti le divise dei re?
Enr. Il re vero, il di cui cuore geme che tu abbia incontrati tanti che gli rassomigliavano, prima d’incontrar lui stesso. Ho due figli che cercano te e Percy nel campo di battaglia; ma poichè il caso ti guida fortunatamente da me, vuo’ metterti alla prova: pensa a difenderti.
Doug. Temo che tu ancora non sia un re mendace, sebbene da re ti comporti: ma chiunque tu sia, abbi certezza che a me non isfuggirai; ecco com’io m’impossesso di te. (combattono; e il re è in pericolo, allorchè entra il principe Enrico)
P. Enr. Alza il tuo capo, vile Scozzese; o più nol solleverai! Le anime di Shirley, di Stafford, di Blunt riposano sulle mie armi: è il principe di Galles che ti minaccia, e che compie quanto promette. (combattono; Douglas fugge) Siate lieto, signore; come sta Vostra Grazia? Sir Niccola Gawsey ha mandato a chieder soccorso, come pure Cliston. Volo da quest’ultimo.
Enr. Fermati e riposati un istante. Tu hai riconquistata tutta la mia stima, mostrando col soccorso opportuno che mi hai dato, in qual conto tu tenga la mia vita.
P. Enr. Oh Cielo! Troppo m’oltraggiarono coloro che vi dis-