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204 | enrico iv |
l’altro partito, decideremo fra di noi due la contesa in tenzone parziale.
Enr. E noi, principe di Galles, ti permetteremo di correre tale ventura, in onta dei mille motivi che vi si opporrebbero. — Degno Worcester, noi amiamo il nostro popolo, amiamo quelli ancora che deviarono, seguendo le parti di vostro nipote, e tutti ridiverranno miei amici, com’io di loro. Ite ad offrir grazia a mio cugino, e ritornate colla sua risposta. S’egli nondimeno persiste in non cedere, il castigo e la vendetta compiranno severamente il loro ufficio. Ite da lui: noi non vogliamo ora alcuna risposta. Facciamo offerte benigne: ponderatele con attenzione.
(escono Worcester e Vernon)
P. Enr. Non saranno accettate sull’anima mia! Douglas e Hotspur uniti affronterebbero il mondo intero.
Enr. Ebbene, ogni duce vada al suo posto: perocchè, dopo la loro risposta noi gli attaccheremo. Così Dio ne secondi, come la nostra causa è giusta. (esce con Blunt e il principe Giovanni)
Fal. Enrico, se durante la battaglia mi vedi a terra e mi cuopri generosamente col tuo corpo, t’avrò in conto di schietto amico.
P. Enr. Non v’ha che un colosso che ti potesse dare tal prova di amistà. Recita le tue preci, addio.
Fal. Vorrei fosse tempo d’andar a letto, Enrico, e le cose procederebbero meglio.
P. Enr. Perchè? non devi tu forse a Dio la tua morte? (esce)
Fal. Ancora non la debbo, e sarei ben tristo a pagare il Cielo prima della scadenza. Perchè andrei io incontro a un creditore che non mi cerca? Ma è l’onore che mi stimola e mi dice di muover oltre. Però se l’onore mi facesse morire? Che diverrei io allora? L’onore può egli rimettermi una gamba o un braccio? No. Toglier il dolore di una ferita? No. L’onore non sa dunque nulla di chirurgia? Nulla. Che cosa è dunque l’onore? Una parola. E come si forma tal parola? Con un po’ d’aria. Bel ragionamento in fede. Che significa esso? Quegli che morì mercoledì sent’egli l’onore? No. L’ode egli? No. È esso adunque cosa insensibile? Sì, ai morti. Ma vivrà almeno coi vivi? No. Perchè? L’invidia nol patirà mai: dunque io non so che farne. L’onore è un vano stemma mortuario, e così termina il mio catechismo. (esce)