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atto secondo | 189 |
Ost. A meraviglia! Ei recita meglio di tutti i commedianti che ho veduti.
Fal. Pace, amata botte; pace, cervello inebriato. — Enrico, non solo non so dove tu possa così far scorrere il tuo tempo, ma ignoro anche quali siano i tuoi compagni. Imperocchè sebbene la camomilla sia per natura alacre a germogliare quanto più è pestata; pure è forza di dire che ove venga divelta riman distrutta. Tu sei mio figlio; ho per crederlo la parola di tua madre e l’opinione mia; ma sopratutto il basso muoversi de’ tuoi occhi e il folle alzarsi del tuo labbro inferiore, me ne assicurano. Se dunque mio figlio sei, perchè vieni accennato a dito? Il lucido sole dei cieli è egli fatto per strisciare fra le siepi e viver di more selvatiche? Ciò non può essere. Ora il figlio del re d’Inghilterra dovrà chiamarsi un mariuolo, un tagliaborse? Alto è questo problema. — V’è una certa cosa, Enrico, di cui avrai certamente udito parlare, e che molte persone conoscono nel nostro paese sotto il nome di pece: codesta pece, secondo la sentenza di antichi autori, è una cosa che brutta e lorda assai: così pure accade della compagnia in cui ti piaci; e in questo momento, Enrico, io non parlo per vino bevuto, ma fra il pianto; non per gioia, ma per collera; non per parole, ma per segni di affezione, e nondimeno v’è un uomo onesto che ho di sovente veduto con te, ma di cui ignoro il nome.
P. Enr. Chi è costui, onorata Maestà?
Fal. Un uomo di buon aspetto, in fede; pingue, gioviale, grazioso, di nobile portamento. Credo avrà al più cinquant’anni, o, per la messa, sessanta..... Ah! Ora rammento; il suo nome è Falstaff. Ove quell’uomo fosse un libertino, la sua fisonomia ingannerebbe assai; perocchè, Enrico, si vede la virtù risplendere ne’ suoi occhi. Se dunque il frutto può conoscersi dall’albero e l’albero dal frutto, io ti dichiaro che virtuoso è quel Falstaff; serbalo per tuo amico, e bandisci tutto il resto. Ma dimmi, malvagio garzone, che hai fatto da un mese in qua?
P. Enr. È questo un parlar da re? Prendi il mio posto e vedrai come compirò la parte di mio padre.
Fal. Come! Depormi? Se tu eseguisci questa parte, la metà così gravemente, così maestosamente, tanto per la scelta dei vocaboli che pel colorito del gesto, appiccami pei talloni come una pelle di coniglio sventrato.