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132 | vita e morte del re riccardo ii |
unico figlio, e spogliarmi del caro nome di madre? Non vi rassomiglia egli? Non è figlio vostro?
York. Femmina insensata, vuoi tu dunque celare una nera cospirazione? Dodici traditori han giurato e vergato colla loro mano un foglio per assassinare il re a Oxford!
Duc. Ei non sarà fra quelli. Noi lo custodiremo qui: e allora che vale siffatta cospirazione?
York. Lasciami, donna inconsiderata! Fosse egli venti volte mio figlio, lo denuncerei egualmente.
Duch. Ah, se costato ti fosse i dolori che costò a me, saresti più pietoso. Ma leggo ora nella tua anima; tu sospetti che io possa essere stata infedele al tuo letto, dubiti della legittimità del figlio tuo. Oh dolce York, dolce consorte, scaccia tal dubbio: ei ti rassomiglia quanto uomo può: non ha alcuno dei miei lineamenti o di quelli della mia famiglia; e nondimeno io lo amo.
York. Sgombrami il passo, donna impudente. (esce)
Duch. Corrigli dietro, Aumerle, sali sul tuo cavallo; spronalo, giungi prima di tuo padre innanzi al re, e implora la grazia tua, anzi che ei t’accusi. Non tarderò a seguirti. Malgrado la mia età, non dubito di non raggiunger York; e prostrata al suolo, non me ne rialzerò, se non quando Bolingbroke ti avrà perdonato. Via, via; partiamo. (escono)
SCENA III.
Windsor. — Una stanza nel castello.
Entrano Bolingbroke colle insegne regie: Percy ed altri lordi.
Boling. Alcuno non sa darmi novelle di mio figlio? Son trascorsi tre mesi da che non l’ho veduto. Se vi è qualche flagello di cui il Cielo mi minacci, tal flagello è appunto quel giovine. Vorrei per tutto il mondo, cari lôrdi, che si potesse discoprirlo. Fate ricerche in Londra; visitate le taverne: perocchè si dice le frequenti, con compagni dissoluti e rotti ad ogni libidine; aggiungesi ancora che ei si nascondano nelle anguste vie, e vi battano le nostre guardie, e vi derubino i passeggieri! Quel giovine insensato, trasportato dalla foga dell’età e delle passioni, si gloria nell’alimentare una frotta di sciagurati.
Percy. Signore, non son due giorni che ho veduto il principe, e gli ho parlato dei torneamenti che si fanno ad Oxford.
Boling. E che rispose l’imbelle?
Percy. La sua risposta fu ch’ei vorrebbe esser nell’arena per