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120 vita e morte del re riccardo ii


Aum. Eccetto uno, vorrei che il più illustre di quest’assemblea mi avesse fatto tale insulto.

Fitz. Se il tuo valore ha tanto a cuore la eguaglianza, ecco mio guanto, Aumerle, che oppongo al tuo. Per questo puro sole che ci rischiara entrambi, io ti ho inteso dire, e di ciò ti esaltavi, che eri l’autore della morte del nobile Glocester. Se lo nieghi, mentisci vilmente, e con questa spada farò rientrare la tua menzogna nel cuore in cui è stata fabbricata.

Aum. Vile, tu non oseresti vivere fino al dì di tal combattimento.

Fitz. Per la mia anima, vorrei che seguisse in quest’istante.

Aum. Fitzwater, tu consacri così la tua anima all’inferno.

Percy. Menti, Aumerle. Il suo onore è così puro in questa sfida, come vero è che tu manchi alla verità, e getto il mio pegno ai tuoi piedi, parato come sono a provartelo anche coll’ultimo soffio della vita. Rialzalo se l’osi.

Aum. S’io nol rialzo, possa la mia mano infracidarsi e non sollevare mai più un ferro vendicatore sul lucido elmo del mio nemico!

Lord. Spergiuro Aumerle! Io pure sfido il tuo coraggio, e ti do tante mentite, quante accumularne potrei nelle tue perfide orecchie, nel corso di due soli. Il mio onore è compromesso: mettilo alla prova, se ardisci.

Aum. Chi altri di voi vuole assalirmi? Pel Cielo, vi accetterò tutti: non ho che un cuore, ma dotato di bastante ardire per reggere all’urto di venti di voi.

Sur. Milord Fitzwater, io mi rammento del tempo in cui vi intrattenevate con Aumerle.

Fitz. Milord, è vero: voi eravate presente allora; e potete attestare che dico la verità.

Sur. Quello che dite, lo giuro al Cielo, è così falso come il Cielo è vero.

Fitz. Surrey, tu menti.

Sur. Garzone senza onore. Questa mentita sarà confidata alla mia spada, e tu sentirai il suo ferro vendicatore, fino che ti lasci così immobile sotto terra, come lo è il cranio di tuo padre. Accetta la sfida, se hai cuore.

Fitz. Stolto, quale imprudenza è la tua di irritare un lione già furioso? Come è vero ch’io mangio, bevo e respiro, ardirei affrontare Surrey in un deserto, e rigettargli in volto la sua indegna menzogna; con ciò la mia parola s’impegna a punirti come lo meriti. Ma possa io prosperare in questo mondo ancora nuovo