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atto terzo 113

sacro scettro se nol profani, nol derubi, non lo usurpi. Ma quantunque tu creda che tutti i miei soggetti, imitando il vostro esempio, mi abbiano tolto il loro cuore, separandolo dal nostro, e che noi siamo abbandonati e privi d’amici; sappi che il mio signore, il Dio onnipossente, raduna nell’aere, in nostro favore, eserciti di nubi pestilenziali che abbatteranno i vostri figli che ancor debbono nascere, e li puniranno per avere i padri loro ardito alzar mani vassalle contro la testa del loro re, attentando alla gloria di questa augusta corona. Di’ a Bolingbroke (perocchè è lui che parmi vedere laggiù) che ogni passo ch’ei fa nei miei Stati è un delitto, un tradimento. Ei viene ad aprire il volume sanguinoso della guerra; ma prima che la corona, a cui intendono i suoi sguardi, riposi in pace sopra il suo capo, quante madri vedranno i cranii ammonticchiati dei loro figliuoli contristare la ridente superficie di questi campi! La bella pace gemerà manomessa dalla guerra, e queste vaste pianure saranno inondate dal sangue più puro e più fedele dell’Inghilterra.

Nort. Il Re del Cielo non voglia mai che i vostri sudditi armino così le loro braccia per avventarsi contro il loro monarca! Il tuo illustre e generoso cugino, baciandoti umilmente la mano, ti giura per l’onorata tomba che cuopre le ceneri del vostro regio avo, per la regal nobiltà del vostro sangue, la cui sorgente comune si è divisa fra di voi due e scorre per le vostre vene, per l’inanime polso del bellicoso Gaunt, per la sua gloria e il suo onore personale, sacramento che val tutti gli altri, che il suo ritorno in questo regno non ha altro intento che di reclamare la sua eredità, e di dimandarvi genuflesso il libero godimento de’ suoi diritti. Appena Vostra Maestà abbia aderito alla sua istanza, ei ridona tosto alla ruggine del riposo le sue armi brillanti, rimette nelle stalle i suoi rapidi corsieri, e consacra il suo cuore al fedel servigio della Maestà Vostra. Questo è quanto promette di osservare da principe giusto e onorato: io sulla mia fede di nobile, ne sarò il garante.

Ricc. Northumberland, digli: «questa è la risposta del re. Il suo nobile cugino è qui il ben accolto, e tutte le sue giuste dimande verranno appagate». Quindi, coi termini più graziosi che saprai trovare, assicuralo de’ miei teneri sentimenti. — (Nort. va verso Boling.; il Re si volge ad Aum.) Io mi umilio, non è vero, cugino, mostrando tanta debolezza e parlando con sì gran bontà? Debbo invece richiamare Northumberland, e mandare un cartello al traditore, per morire?

Aum. No, no, mio buon sovrano: combattiamo con miti pa-