Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
102 | vita e morte del re riccardo ii |
pavano; oh come questo braccio, che la paralisi tien ora cattivo, avrebbe punito per la tua insolenza!
Boling. Mio rispettabile zio degnatevi farmi conoscere il mio fallo, e la sua gravezza.
York. È dei più enormi. — Ribellione e tradimento detestabile! Suddito espulso, tu ritorni qui, prima dell’espiazione che imposta ti aveva il tuo signore, e ritorni minaccioso, e colle armi alla mano!
Boling. Allorchè fui bandito, Hereford lo fu; ora che ritorno, è Lancastro che torna. Mio degno zio, ve ne scongiuro, esaminate i miei passi con occhio imparziale: voi siete mio padre; perocchè e’ mi pare di veder rivivere in voi il venerabile Gaunt. Padre mio, soffrirete voi dunque ch’io rimanga condannato alla sventure di un infelice errante pel mondo? Che i miei diritti a la mia regale eredità sianmi strappate dalle mani con violenza, e largite a uomini da nulla, di recente usciti dalla polvere? Se il re, mio cugino, è re d’Inghilterra, non si può negar che, in virtù dello stesso diritto, io non sia duca di Lancastro. Voi avete un figlio, Aumerle, mio degno parente: se foste morto prima, e che egli fosse stato insultato com’io, ben avrebbe trovato nel suo zio di Gaunt un padre, che adottata la sua causa, l’avrebbe trattata con generoso cuore. Mi si interdice la dimanda del patrimonio che mi spetta, e a cui sono autorizzato da cento titoli autentici! Tutti i beni di mio padre son presi e venduti, e questi come gli altri, male impiegati! Che dovevo io fare? son suddito, e imploro la legge; si ricusano difensori alla mia causa: vengo adunque io stesso a chiedere quell’eredità che mi è dovuta da una successione legittima.
Nort. Il nobile duca è stato indegnamente offeso.
Ross. Dipende da Vostra Grazia il rendergli giustizia.
Will. Vili creature son divenute gran personaggi, alzandosi sulle sue rovine.
York. Milordi d’Inghilterra, lasciatemi parlare. — Ho vivamente sentito le ingiurie fatte al mio cugino, e con ogni sforzo ho inteso a porvi riparo. Ma il venire con tale audacia, e colle armi in mano; il crearsi vendicatore di se medesimo, e aprirsi da sè la via ai propri diritti con mezzi rei...... ciò non può tollerarsi. — Voi quindi che lo trascinate così nel delitto, e fate divampar l’incendio, voi siete tutti ribelli.
Nort. Il nobile duca giurò ch’ei non veniva che per rivendicare i suoi diritti; la sua causa è tanto giusta, che solennemente femmo tutti voto di prestargli il nostro soccorso; e quegli di noi che a ciò mancasse non possa mai più provare alcuna gioia.