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atto secondo | 93 |
feroci dall’incolta capigliatura; è il solo male che ci rimane da togliere a quella terra prediletta1. Per tale importante spedizione ci occorre pecunia, e perciò c’impossessiamo dei vasellamenti, del danaro, dei redditi e delle anticaglie che possedeva il nostro zio di Gaunt.
York. E fino a quando starò io paziente? Fino a quando la mia affezione pel mio dovere mi farà tollerare l’iniquità? Nè la morte di Glocester, nè il bando di Hereford, nè gl’indegni trattamenti che Gaunt patì, nè i mali dell’Inghilterra, nè la crudel rottura del matrimonio dello sfortunato Bolingbroke, nè le mie proprie sventure, non han mai scolpito un segno di rancore sulla mia fronte sottomessa, un segno di minaccia ne’ miei sguardi rivolti al mio sovrano. — Son l’ultimo dei figli dell’illustre Eduardo, di cui vostro padre, principe di Galles, era il primo. Non mai lione fu di lui più terribile in guerra; nè agnello più dolce in pace. Voi avete tutte le sue sembianze; tale era il suo sguardo l’aspetto suo all’età vostra. Ma allorchè egli aggrottava le ciglia, ciò accadeva contro la Francia e non contro i suoi amici; la sua destra vittoriosa conquistava ciò ch’ella spendeva, e non spendeva ciò che aveva conquistato il braccio guerriero di suo padre; le sue mani non mai lordaronsi nel sangue de’ suoi parenti, esse non furono tinte che di quello dei nemici di sua schiatta. — Oh, Riccardo! York s’è lasciato travolgere dal dolore, senza di cui non avrebbe mai usato fare un tal confronto.
Ricc. Ebbene, zio, a che para questo discorso?
York. Oh, mio sovrano, piacciavi di perdonarmi, o se ciò non v’è a grado, sarò del pari contento. Voi dunque vorrete usurpare i beni dell’espulso Hereford? Se Gaunt è morto, Hereford non gli sopravvive forse? Gaunt non fu egli un uomo d’onore, Enrico un fedel suddito? Il padre non merita un erede, e l’erede suo non è un figlio pieno di pregi? Se tu togli a Hereford i suoi diritti, e al regno i suoi antichi statuti, e i privilegi autenticati dall’uso, il dimane non succederà al giorno che luce, e tu cesserai di essere quello che sei. Imperocchè, come sei tu re, se non per l’ordine naturale di una discendenza e di una successione legittima? Il Cielo ne attesto, (e voglia il Cielo smentirmi!) se con un’ingiustizia ti impossessi del retaggio di Hereford, se annulli i titoli validissimi, offerti dai suoi rappresentanti, per prender quello che gli appartiene, e rifiuti l’omaggio che da lui
- ↑ Allusione all’opinione che san Patrizio avesse purgata l’Irlanda da tutti gl’insetti velenosi. Steevens.