Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
atto secondo | 91 |
stato!1 Son vecchio affè, e perdei l’adipe invecchiando. Il dolore mi obbligò ad una lunga astinenza; e chi si astiene per lungo tempo dal cibo senza divenir magro? vegliai lungamente sul sonno dell’Inghilterra, e le vigilie ingenerarono la magrezza. Il piacere di cui si nutrono alcuni padri è a me vietato; intendo quello che procede dalla vista dei figliuoli, e togliendomi tal piacere, tu mi hai fatto scarno. Magro io sono pel sepolcro; magro come il sepolcro, il cui ventre cupo non inghiotte che ossa.
Ricc. Un moribondo può egli celiare così sopra il proprio nome?
Gaunt. No, ma l’estrema miseria si sberta da se medesima. Tu cerchi di estinguere con me il mio nome, e io fo beffe al mio nome, gran re, per adularti.
Ricc. Si addice ai moribondi l’adular quelli che vivono?
Gaunt. No, no; ma i vivi debbono adular i morienti.
Ricc. Tu, ora moriente, dicesti che mi adulavi.
Gaunt. Oh! sei tu che muori, quantunque io sia il più infermo.
Ricc. Io son pieno di salute, respiro e ti veggo assai male.
Gaunt. Ora, quegli che mi ha dato l’essere sa che, s’io mi trovo in pericolo, trovo voi pure agli estremi; il vostro letto di morte è così vasto, come lo spazio di terra in cui giace la vostra fama agonizzante, e voi, infermo insensibile al vostro stato, voi affidate la guarigione della vostra persona sacra a quei medesimi che le hanno fatto una piaga mortale! Giovine re, dall’augusto circolo della tua corona irraggia un numeroso sciame di adulatori, che ti perde; e la tua rovina cuopre di lutto il regno. Oh, se il tuo avolo avesse avuto l’occhio del profeta, e avesse potuto travedere nell’avvenire come il figlio del figlio suo avrebbe dannata la sua posterità, egli si sarebbe studiato d’allontanare la tua vergogna da te, e ti avrebbe escluso dal trono, prima che vi salissi, tu che oggi nol possiedi che per iscenderne precipitando. Sì, mio nipote, quand’anche tu fossi signore dell’intero mondo, anche allora sarebbe vergognoso per te il noleggiar questo regno: ma quando poi il tuo universo si restringe al possedimento di questo regno solo, non è il colmo del disonore lo invilirlo così? Tu non sei ora che un dominatore subordinato dell’Inghilterra, tu non ne sei più re; la tua sovranità suprema è divenuta serva delle leggi dei tuoi soggetti.
Ricc. Vecchio insensato, la cui misera ragione si smarrisce, tu abusi dei privilegi del male, e interrompendo nelle mie vene
- ↑ Gaunt in inglese significa anche magro.