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86 vita e morte del re riccardo ii

che la peste roditrice spazia nel nostro atmosfera, e che tu fuggi verso climi più puri. Ricorda ciò che il tuo cuore ha di più caro; e fingi sia nei luoghi ove vai, e non in quelli che lasci. Ascolta i nostri concenti nel canto degli uccelli; mira nei verdi cespi, che calcheranno i tuoi piedi, i ricchi tappeti delle tue stanze, e i crocchi delle nostre belle nei gruppi dei fiori; raffigura che i tuoi passi cadano con misura in gradevole danza, e i tuoi mali dilegueranno: perchè il dente corruttore della sventura poco strazia colui che lo sfida e lo disprezza.

Boling. Oh! basta egli il pensare ai ghiacci del Caucaso per poter sopportar fra le mani carboni accesi: o agli ardori d’una state avvampante per immergersi nudo, senza esserne assiderato, fra le nevi del dicembre? Si spegne la fame colla sola idea di un lauto banchetto? No. La ricordanza di beni lontani non fa che accrescere il sentimento dei mali presenti. L’artiglio crudele del dolore non avvelena mai di più la ferita, come quando la scalfisce piuttosto che aprirvi una larga piaga.

Gaunt. Su, vieni, mio figlio, t’insegnerò il tuo cammino. Se, coi tuoi motivi, avessi la tua gioventù, non ti lascierei partir solo.

Boling. Addio dunque, terra inglese; dolce suolo, addio; madre e nudrice che ancora mi porti, io ti lascio! ovunque andrò, di una cosa mi sentirò fastoso; quella di essere, comecchè bandito, un figlio leale d’Inghilterra.     (escono)

SCENA IV.

La stessa. — Una stanza nel castello del re.

Entrano il re Riccardo, Bagot e Green; Aumerle vien dopo.

Ricx. Sì, l’osservammo. — Cugino Aumerle, fin dove accompagnasti il grande Hereford?

Aum. Condussi il grande Hereford, poichè così vi piace di nominarlo, fino alla maggior via del campo.

Ricc. E, dimmi, quante lagrime vennero sparse al momento della separazione?

Aum. In fede, nessuna da me, a meno che il vento di nord-est, che ci soffiava allora crudamente in viso, non abbia stimolato i nostri nervi ottici, e onorati così, per caso, di una stilla di piante i nostri addii ipocriti.

Ricc. Che disse nostro cugino allorchè lo lasciasti?