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80 vita e morte del re riccardo ii


Aum. I due campioni son dunque pronti; e non manca più che l’arrivo di Sua Maestà. (squillo di trombe; entra il re Riccardo, che va a sedere sul trono; Gaunt e parecchi nobili prendono il loro posto. Allo squillo di una tromba si ode rispondere un altro squillo; quindi entra Norfolk armato e preceduto da un araldo)

Ricc. Maresciallo, chiedete a questo campione il motivo che qui lo conduce in armi: chiedete del suo nome, e fatelo giurare sulla giustizia della sua causa.

Mar. In nome di Dio e del re, di’ chi sei, e perchè vieni così armato da cavaliere: contro cui intendi combattere, e qual’è la tua contesa? Rispondi veracemente, sulla tua fede di cavaliere e sul sacramento tuo; onde il Cielo e il tuo valore poscia ti difendano!

Norf. Il mio nome è Tommaso Mowbray, duca di Norfolk. Qui venni, astrettovi da un giuramento (preservi il Cielo un cavaliere dal violarne mai!); venni per difendere la mia lealtà e la mia fede verso Iddio, il mio re e i discendenti miei, contro il duca di Hereford che mi chiama, e a cui, colla grazia di Dio e il soccorso di questo braccio, proverò che è un traditore al mio Dio, al mio re ed a me. Il Cielo mi difenda, come santa è la causa per cui combatto! (si asside squillo di trombe; entra Bolingbroke in armi preceduto da un araldo)

Ricc. Maresciallo, dimanda a quel cavaliere che si avanza armato, chi è, perchè viene in arnese di guerra, e a norma delle nostre leggi fallo deporre sulla giustizia della sua causa.

Mar. Qual è il tuo nome? £ perchè vieni qui innanzi al re Riccardo, nel suo regio agone? Contro cui vieni e qual è il tuo piano? Parla da vero cavaliere, e così il Cielo ti assecondi!

Boling. Sono Enrico di Hereford, di Lancastro e Derby, e vengo per provare, col soccorso di Dio e del mio valore, che Tommaso Mowbray, duca di Norfolk, è un vile e tenebroso traditore al Dio del cielo, al re Riccardo ed a me; così il Cielo mi difenda com’io combatto pel vero!

Mar. Sotto pena di morte alcuno non si attenti di toccar pure le barriere di questa palestra, tranne il maresciallo e gli uffiziali a cui incombe il presiedere a questi nobili combattimenti.

Boling. Lord Maresciallo, lasciatemi baciare la mano del mio sovrano e genuflettere dinanzi a Sua Maestà perocchè Mowbray, ed io, siamo come due uomini che fan voto di compiere un lungo e faticoso pellegrinaggio: prendiam dunque solennemente commiato dai nostri amici, e riceviamo l’addio della loro tenerezza.