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66 | il re giovanni |
mentre compievo una ritirata per serbare il vantaggio ottenuto, perdei la miglior parte del mio esercito; esso innoltrò senza avvedersene nelle paludi, e rimase inghiottito dal ritorno inaspettato della marea. (il re muore)
Sal. Voi annunziate queste mortali novelle ad un orecchio già chiuso dalla morte. — Mio sovrano! mio signore!... Dianzi ancora re... ora venuto a tale!
Enr. È così che convien ch’io m’avanzi nella mia via, per essere del pari arrestato! Qual sicurezza, quale speranza, quale stabilità vi è in questo mondo, allorchè si vede un re divenire in un istante un volume di creta inanimata?
Fil. Tu ci lasciasti dunque così? Non rimango presso di te che per vendicarti; riempito tal dovere, la mia anima t’accompagnerà nei cieli, come essa costantemente ti servì sulla terra. — Voi, lôrdi, astri di questo regno, rientrati nella vostra legittima sfera, dove sono le vostre armi? Addimostrate ora il leale sentimento della vostra fedeltà, e venite senza dimore con me a respingere la distruzione e l’ignominia dalle porte commosse della nostra sciagurata patria. Affrettiamoci nella ricerca del nemico, o aspettiamolo di più fermo: il Delfino pieno di ardore corre sulle nostre orme.
Sal. E’ pare che non siate istrutto di quello che noi sappiamo. Il cardinal Pandolfo riposa nell’abbazia, e non è un’ora che vi giunse recandoci per parte di Luigi offerte di pace, che possiamo accettare con onore. Il Delfino è parato a rinunziare a questa guerra.
Fil. Più presto lo farà, allorchè ci vedrà armati e atti a difenderci.
Sal. Ma tutto è già in qualche modo statuito: egli ha fatto trasportare alla spiaggia le sue bagaglie e lasciato arbitro di questa guerra il cardinale. Ora, se lo giudicate conveniente, voi insieme con me e gli altri lôrdi partiremo con esso dopo il meriggio e affretteremo il corso per concludere questi felici negoziati.
Fil. Acconsento. — Voi, nobile principe, in un con tutti i Grandi che possono esimersi dal venir con noi, voi resterete per le esequie di vostro padre.
Enr. È a Worcester che il suo corpo debb’essere inumato: tale fu il suo desiderio.
Fil. Così avverrà: e a voi, caro principe, sia dato di reggere con gloria e felicità lo scettro di questo gran regno! È con deferenza intera ch’io vi sottometto inginocchiato i miei fedeli servigi e l’inviolabile attaccamento di un suddito leale.