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atto quinto 61

stra Maestà di abbandonare campo di battaglia, e di istruirlo col mezzo mio della strada che prenderete.

Gio. Digli che andrò a Swinstend all’abbazia di quel luogo.

'Mess. Conservate il vostro coraggio: il potente soccorso, che il Delfino aspettava, naufragò sulle sabbie di Goodwill. Questa novella fu recata dianzi a Faulconbridge, e per essa i Francesi si attiepidiscono e cominciano a ritirarsi.

Gio. Oimè! Questa tiranna febbre mi abbrucia e non mi lascia godere di tal lieto annunzio. Avviamoci a Swinstend; mi si ponga tosto nella mia lettiga: una debolezza generale mi ha preso e sento che manco.     (escono)

SCENA IV.

La stessa. — Un altra parte del campo.

Entrano Salisbury, Pembroke, Bigot ed altri.

Sal. Non credevo che il re fosse così fornito d’amici.

Pem. Torniamo alla carica: rianimiamo l’ardore dei Francesi: se essi soccombono, la loro perdita tira con sè la nostra.

Sal. Quel terribile bastardo, quel demonio di Faulconbridge, in onta di tutti gli ostacoli, sostien solo il peso del combattimento.

Pem. Si dice che il re Giovanni, preso da malattia mortale, abbandonasse il campo.

(entra Meluno ferito e condotto da alcuni soldati)

Mel. Conducetemi verso i ribelli d’Inghilterra.

Sal. Allorchè eravamo felici ci si dava un altro nome.

Pem. È il conte di Meluno.

Sal. Ferito a morte.

Mel. Fuggite, nobili Inglesi, foste venduti come un armento: ripiegate i pericolosi vessilli della rivolta, e rendete alla vostra patria la fede che le avete tolta. Cercate il re Giovanni e cadete a’ suoi piedi: imperocchè se il Francese ottiene vittoria in questo giorno sanguinoso, ei si propone di ricompensare le pene che sostenete, facendovi decapitare. Ne proferì dianzi il sacramento, ed ho giurato con lui, e altri ancora l’han giurato sopra gli altari di Sant’Edmondo; su quei medesimi altari in cui vi sacrammo una tenera amicizia e un’affezione eterna.

Sal. Sarebbe possibile? Può ciò esser vero?

Mel. Non ho io innanzi a me la morte spaventosa, in questa agonia in cui stommi perdendo il sangue e smarrendo le forme, come cera dinanzi all’ardor della fiamma? Quale interesse al