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30 | il re lear |
Buff. I tuoi ciuchi li stanno caricando. — La ragione per cui le sette stelle non sono mai più di sette, è una strana ragione.
Lear. È forse perchè non sono otto?
Buff. Appunto. — Tu diverresti un buon pazzo.
Lear. (tornando col pensiero a Gonerilla) Riprendermeli a forza!... Mostro d’ingratitudine!
Buff. Se tu fossi stato il mio pazzo, zio; io t’avrei percossa per avere invecchiato prima del tempo.
Lear. Che intendi tu dire?
Buff. Non avresti dovuto invecchiare, prima d’esser savio.
Lear. Oh! guardami dall’impazzire, guardami dall’impazzire, benefico Cielo! conserva i miei sensi in calma... non vorrei divenire insensato! (entra un Gentiluomo) Ebbene, sono pronti i cavalli?
Gent. Pronti, milord.
Lear. Andiamo, figliuolo.
Buff. Colei che ora è vergine, e ride a questa mia partenza, non rimarrà lungo tempo vergine, se la mia previdenza non erra. (escono)