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atto quarto 47

ternano due araldi posti tra due eserciti formidabili. La sua passione è al colmo: è forza che trabocchi.

Pem. E se scoppia senza che la lingua parli, temo non ne segua un delitto empio, la morte del più vago ed amabile fanciullo.

Gio. Noi non possiamo arrestare il braccio inflessibile della morte. Amati lôrdi, malgrado il mio desiderio di soddisfarvi, quello che mi chiedete, non dipende più da me. — Ei ne disse (indicando Ub.) che Arturo in questa notte è trapassato.

Sal. Tememmo in vero che al suo male non fosse alcun rimedio.

Pem. Sì; avevamo veduto quanto fosse prossima la sua morte, prima ancora che il fanciullo infermasse. — Converrà presto e tardi dar conto di tale calamità.

Gio. Perchè vibrate su di me sguardi sì foschi? Credete voi ch’io governi le cesoie della Parca? Posso io comandare al cuore il movimento e la vita?

Sal Il delitto è palese; ed è ignominia che un re lo mostri con sì bassa impudenza. — Prosperi il vostro giuoco; addio.

Pem. Fermati, Salisbury; verrò con te; vedrò teco l’eredità di quello sfortunato fanciullo, il suo sepolcro, solo regno che gli rimanga e in cui lo si è posto con tanto precipizio! Tre palmi di terra racchiudono quegli a cui apparteneva l’impero di questa isola! Qual perversità nel mondo! Un tal delitto non debbe restare impunito, e ci prepara a tutti in breve, io temo, grandi sventure. (escono i lôrdi)

Gio. Essi ardono di sdegno; io me ne pento; nulla si può consolidare sopra il sangue, e la propria vita non si tutela colla morte altrui. — (entra un Messaggiere) Lo spavento sta ne’ tuoi sguardi; dov’è quel sangue animato che vidi incolorarti le gote? Cielo sì nebbioso non si rischiara senza tempeste; fa tuonar l’uragano; dimmi, in quale stato sono le cose di Francia?

Mess. La Francia piomba sull’Inghilterra; non mai si vidde, nel corpo di una nazione, alzarsi esercito sì cospicuo per spedizione straniera. Apprese hanno le lezioni di operosità che loro avete dato; perocchè nel momento in cui si dovevano al più sapere le notizie dei loro apparecchi, giungono quelle della loro venuta.

Gio. Oh, chi dunque potè assopir così la nostra intelligenza? Qual sonno la prese? Dov’è la vigilanza di mia madre? La Francia levò tante schiere senza ch’essa ne abbia nulla udito?

Mess. Signore, la polvere del sepolcro ha chiuso il suo orecchio. La vostra illustre genitrice è morta il primo giorno di aprile,