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atto terzo 41


Luig. Può essere ch’ei non attenti alla vita di Arturo, e si stia pago nel tenerlo in carcere.

Pand. Oh, signore, allorchè saprà che voi vi avvicinate, se Arturo non è morto, morrà a tal novella, e allora Giovanni vedrà il suo popolo ribellato seguire le vostre insegna. Le sue mani tinte di sangue daranno valevoli motivi alla defezione, e parmi già assistere a quei momenti di tumulto e di terrore. Qual’altra occasione più favorevole potrebbe darsi per voi? Il bastardo Faulconbridge sta ora in Inghilterra, perseguitando la Chiesa e sprezzando i dettami della carità. Se colà fossero dodici Francesi armati, sarebbero in breve seguiti da dieci mila Inglesi, come si vede un piccolo globo di neve ingrossarsi, voltandosi, e divenire una mole enorme. — Nobile Delfino, venite con me dal re. È immenso il partito che si può trar dal malcontento di quegli isolani, oggi che i loro cuori sono infelloniti e sdegnati. Partite per l’Inghilterra: io infiammerò vostro padre.

Luig. I grandi motivi producono le grandi opere. Andiamocene dal re, che dalla vostra sentenza non dissentirà mai. (escono)