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34 | il re giovanni |
dettato, o trema delle orribili conseguenze che l’avvenire nasconde.
Arc. Guerra, aperta guerra!
Fil. Non tacerai mai? Non mai una divisa di stolto ti chiuderà la bocca?
Luig. Padre, all’armi!
Bian. Nel giorno delle tue nozze? Contro il sangue al quale il nostro matrimonio ti unisce? S’imbandirà al banchetto del nostro imeneo la carne di uomini sgozzati? I suoni acuti delle trombe, misti al fragor dei tamburi, fragore infernale, si udiranno in questo dì di pompa? Oh mio sposo, degnate ascoltarmi!... Ah oimè quanto nuovo è il nome di sposo nella mia bocca!... Per questo dolce nome che la mia lingua ha proferito per la prima volta, ve ne scongiuro in ginocchio, non prendete le armi contro mio zio.
Cos. Ed io, prostrata sui miei ginocchi induriti pel lungo genuflettere, te ne scongiuro, virtuoso Delfino, non mutare i decreti fissati nel Cielo istesso.
Bian. Conoscerò se mi ami. Chi più potrà presso di te della tua sposa?
Cos. L’onor suo, che sostiene la grandezza del principe che t’innalza. Oh il tuo onore, Luigi, il tuo onore!
Luig. Rimango sorpreso vedendo Vostra Maestà così insensibile, allorchè motivi tanto possenti v’incalzano.
Pand. Vibrerò l’anatema sulla sua testa.
Re Fil. A tanto non ne verrete. — Inglese, la rompo con te.
Cos. Oh ritorno virtuoso e nobile di una Maestà ecclissata!
Elin. Infame tradimento di francese incostanza!
Gio. Francia, in breve te ne pentirai.
Fil. Il tempo, vecchio becchino dalla barba grigia, che governa gli orologi, è egli governato dalla volontà di costui? Ebbene, Francia, ne avrai rammarico.
Bian. Il sole si cuopre di sangue: bel giorno, addio! Da qual parte debbo io pormi? con entrambe ho vincoli; in entrambe ho una mano; nè l’una contro l’altra può combattere senza ch’io ne divenga la vittima. Mio sposo, non posso chiedere al Cielo la tua vittoria! Mio zio, sono costretta di dimandargli la tua disfatta! Mio padre, io non so alzar voti pel tuo buon successo! Avola mia, io desiderare non posso che i tuoi si compino! Qual che si sia il vincitore, il suo buon esito cagiona la mia ruina, e prima ancora della decisione della sorte, la mia sventura è infallibile.
Luig. Signora, seguitemi: la vostra fortuna è congiunta alla mia.