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atto secondo | 27 |
guerra onorevole da lui stesso mossa per accettare una pace vile e vergognosa! — Ma io, perchè declamo contro l’interesse? Solo perchè esso non mi ha ancora sorriso. Non è già perchè io avessi la forza di chiudere la mia mano alle ricchezze, se le ricchezze venissero a me; ma è perchè la mia mano non è ancora stata indotta in tentazione, ed io son come il povero che inveisce contro il ricco. — Sì, finchè sarò povero tuonerò contro gli opulenti, e sosterrò che non v’è maggior delitto della ricchezza; ma se ricco divengo, allora tutta la mia virtù starà in dire che non v’è altro vizio che la povertà. — Poichè i re violano i loro sacramenti a libito dell’interesse, tu, interesse, siimi Dio: è al tuo culto che mi consacro! (esce)