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24 | il re giovanni |
nascita; o se manca qualche cosa alla loro perfezione, è che egli non è essa, ed essa non è lui; ognuno dei due essendo una metà preziosa, che non ha bisogno per divenire perfetta che di essere unita all’altra metà: or questi due ruscelli d’argento uniti da voi formeranno la gloria delle rive che li contengono, o sarete voi, o re, che li farete fluir sotto le vostre leggi, fondendo insieme le loro belle onde. Tale unione, più forte di tutte le vostre batterie, romperà le nostre porte: nel momento di siffatta alleanza voi le udirete stridere sui loro cardini, dandovi più presto accesso che fatto non lo avessero per gli scoppii della vostra polvere. Ma senza quest’imeneo, il mare in corruccio non è più sordo; gl’intrepidi leoni, i monti e gli scogli più irremovibili non sono; la morte, la stessa morte non è inflessibile più, nel suo furore omicida, che noi nel divisamento di difendere questa città.
Fil. In verità, ecco un uragano valevole non ch’altro ad atterrire gli estinti fra i loro funebri lenzuoli! Qual bocca fulminatrice! essa vomita la morte, le montagne, gli scogli ed i mari. Codesto oratore vi parla così familiarmente dei lioni ruggenti, come una fanciulletta di tredici anni del suo cagnuolo. Chi fu l’artigliere che generò quell’eroe? Ei non favella che di cannoni, di fuoco, di fumo, di folgori, e vi abbatte col flagello della sua lingua; le nostre orecchie sono intronate dagli scrosci della sua voce: non v’ha una sola delle sue parole, che non accenni a colpo più grave, che infliggerne non può un braccio francese. Pel Cielo! non mai rimasi tanto stupito, da che la mia lingua fanciullesca chiamò per la prima volta babbo il padre di mio fratello.
Elin. Figlio, porgi orecchio a questa proposta; stringi quest’alleanza; dà a tua nipote una ricca dote. Con simile nodo tu assecuri sul tuo capo una corona vacillante: e quel piccolo Arturo, come giovine arbusto destinato a perire, non troverà sole che maturi il fiore, che gli prometteva così bel frutto. Leggo il consentimento della Francia negli occhi del suo re: mirate con qual calore ei parla sommesso! Esortateli a concludere intantochè le loro anime sono aperte all’ambizione, per tema che il loro zelo, adesso attiepidito, non rinasca, svegliato dai rimorsi e dalla pietà.
1° Citt. Perchè le Maestà Vostre indugiano a rispondere alla pacifica offerta fatta dalla nostra città minacciata?
Re Fil. Parla, Inghilterra prima tu, che prima venisti a conferenza con questi abitanti. Che dici?
Gio. Se il Delfino, tuo figlio, può leggere negli occhi di questa