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10 il re giovanni

fatto in punto di morte, lascia le sue terre a me, dichiarando costui figlio di mia madre, non figlio suo; o, se suo, venuto al mondo quattordici intere settimane prima del termine stabilito dalla natura. Dopo ciò, mio buon sovrano lasciatemi possedere quello che è mio, conformemente agli ultimi voleri di lui che mi ha procreato.

Gio. Giovine, tuo fratello è legittimo. La sposa di tuo padre lo concepì dopo il matrimonio, e se essa violò i talami, tal fatto la concerne sola, ed è ventura a cui tutti i mariti si assoggettano nel dì in cui menano moglie. — Rispondimi: se mio fratello, che tu dici aver presa la pena d’ingenerar colui, reclamato avesse da tuo padre questo figlio per suo, tuo padre avrebbe potuto ritenerlo contro gli sforzi dell’intero mondo, e il torello uscito dai fianchi della sua giovenca, sarebbe rimasto perpetuamente seco: onde, se essendo figlio di mio fratello, mio fratello non poteva fondarvi sopra ragione, tuo padre, quand’anche suo figlio non fosse, non aveva diritto di cacciarlo. Questo argomento tronca il nodo della quistione. Il figlio di mia madre ha procreato l’erede del padre tuo; l’erede del padre tuo deve avere la sua eredità.

Rob. Ma il volere del mio genitore non sarà pesato per nulla nella bilancia?

Fil. Esso non ha più forza, amico, per ispossessarmi, di quello che non ne avesse, credo, per pormi al mondo.

Elin. Che preferiresti tu, o di essere un Faulconbridge, simile a tuo fratello, per avere la tua eredità, ovvero di essere il figlio riconosciuto di Cuor-di-Leone, possessore della tua sola grandezza personale senza un pollice di terra?

Fil. Madonna, se mio fratello avesse la mia persona ed io la sua; se le mie due gambe fossero quei due stecchi, le mie braccia quelle due intirizzite anguille, il mio volto sì magro e sparuto da non ardire di pormi una rosa all’orecchio, per tema che non mi si dicesse: mirate dove va quella moneta da tre denari!1 e che a prezzo della sua persona dovessi essere l’erede di tutto questo regno, vuo’ non mai più escire da questo luogo, se nol cedessi tutto per riprendere questo mio volto: per nulla al mondo vorrei essere sir Roberto.

Elin. Mi piaci. — Vuoi tu abbandonare la tua fortuna, cedere le tue terre e seguirmi? Sono guerriera, e sto per imbarcarmi verso Francia.

Fil. Fratello, prenditi i miei beni, io seguo la mia ventura:

  1. Nelle monete da tre denari stava effigiata una rosa.