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INTERLOCUTORI
TIMONE, nobile ateniese1. |
LUCIO | Nobili, e adulatori di Timone. |
LUCULLO | |
SEMPRONIO |
VENTIDIO, altro falso amico di Timone. |
APEMANTO, villano cinico. |
ALCIBIADE, Generale ateniese. |
FLAVIO, Intendente di Timone. |
FLAMINIO | Servi di Timone |
LUCILIO | |
SERVILIO |
CAFI | Servi dei creditori di Timone. |
FILOTO | |
TITO | |
LUCIO | |
ORTENSIO |
Due domestici di Varrone, e uno di Isidoro; due di altri creditori di Timone. |
CUPIDO, e Maschere. |
Tre stranieri. |
Un Poeta, un Pittore, un Gioielliere e un Mercatante. |
Un Vecchio ateniese. |
Un Famiglio. |
Un Pazzo. |
FRINE | Amanti di Alcibiade. |
TIMANDRA |
Altri Nobili, Senatori, Ufficiali, Soldati, Ladri, e seguito. |
- ↑ Narra Plutarco, nella Vita di Antonio, che a’ tempi della guerra Peloponnesiaca viveva in Atene un cittadino per nome Timone, il quale era schernito come nemico del genere umano, avvegnachè ogni consorzio abborrisse fuor quello d’Alcibiade, giovine audace e oltremodo insolente. Della quale parzialità essendogli stato chiesto un dì da Apemanto la ragione, il ruvido uomo rispose: «Amo Alcibiade perchè un giorno farà gran male agli Ateniesi.....».
Il nome di Timone passò quindi in proverbio fra gli antichi per significare quello di misantropo. Shakspeare concepì il suo dramma alla lettura del passo surriferito.
La Scena è in Atene; e nelle adiacenti boscaglie.