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262 | il mercante di venezia |
si spande come la dolce pioggia del cielo e produce una doppia felicità: la felicità di quegli che dà e di colui che riceve. È nel potere, il poter maggiore: e si addice al monarca sul trono meglio assai del suo diadema. Il suo scettro mostra la forza della sua autorità temporale; è l’attributo della venerazione e della maestà; ma la clemenza è al di sopra del potere congiunto allo scettro; ed ha il suo trono nel cuore dei re. La misericordia è una delle doti di Dio, e le potenze della terra si ravvicinano tanto più a Dio, quanto più sanno unire la clemenza alla giustizia. Onde, ebreo, sebbene la giustizia sia il fondamento del piato che muovi, pensa che seguendo solo il rigore della giustizia, alcuno di noi non potrebbe sperar salute: noi preghiamo per ottenere clemenza, e questa medesima prece c’insegna ad essere pii cogli altri. Io mi allungai sopra questo soggetto a fine di temperare il tuo rigore, nel quale, se perseveri, sarà forza al Senato di emanare un decreto contro questo mercante.
Shy. Le mie azioni ricadano sulla mia testa! Reclamo la legge, e vuo’ che s’adempiano le clausole del patto.
Por. Non può egli pagarti?
Bas. Sì, gli offro qui davanti a quest’assemblea il doppio della sua somma. Se non basta m’obbligo a pagargli dieci volte la somma stessa, sotto pena di perdere le mani, la testa e il cuore. Se tanto non vale a soddisfarlo, è manifesto che è la malvagità che opprime l’innocenza, e vi scongiuro di far piegare la legge sotto la vostra autorità. Commettete una lieve ingiustizia per fare una giustizia grande; rigettate la dimanda di questo demonio crudele.
Por. Non vi è autorità a Venezia che possa mutare un decreto sancito. Un tale esempio varrebbe ad introdurre mille abusi nello Stato. Ciò non può essere.
Shy. È un Daniele venuto per giudicarne! Sì, un Daniele! Oh giovine e savio giudice, come io ti onoro!
Por. Ve ne prego, lasciatemi vedere il vostro contratto.
Shy. Esso è qui, reverendo dottore: eccolo.
Por. Shylock, ti si offre tre volte la tua somma.
Shy. Un giuramento, un giuramento, ho fatto un giuramento dinanzi al Cielo! debbo io divenire spergiuro nell’anima mia! No, per tutta Venezia!
Por. L’indugio fatale è spirato, e l’ebreo ha diritto di esigere una libbra di carne tagliata vicino al cuore del mercante. Lasciati commuovere; prendi il triplo della somma, e permetti ch’io stracci la polizza.