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260 il mercante di venezia

le figlie vostre; perchè sudano essi sotto i gravi pesi? Date loro letti molli come i vostri. I loro palati siano leniti da vivande eguali a quelle che voi mangiate». Voi a ciò mi rispondereste, che quegli schiavi son vostri. Io vi dico del pari che la libbra di carne che da lui esigo mi appartiene; l’ho pagata molto caro, e la voglio. Se voi non fate ragione alla mia richiesta, onta alle vostre leggi. Non vi sarà più forza nei decreti del Senato di Venezia. — Aspetto che mi rendiate giustizia. Parlate, l’otterrò io?

Dog. Il mio potere mi autorizza a differire la decisione fino all’arrivo di Belario, dotto giureconsulto che feci chiamare e che giungerà oggi.

Salar. Signore, sta alla porta un messaggiere arrivato da poco da Padova con lettere del dottore.

Dog. Dateci coteste lettere e chiamate il messaggiere.

Bas. Spera, Antonio; abbi coraggio. L’ebreo avrà la mia carne; il mio sangue, le mie ossa ed ogni altra mia cosa, prima che tu versi una sola goccia del tuo sangue.

Ant. Sto fra l’armento come pecora lebbrosa sacrata a morte. Il frutto più debole cade primo; lasciatemi del pari subire la mia sorte. Non avete nulla di meglio a fare, Bassanio, che vivere e comporre il mio epitaffio.

(entra Nerissa vestita da scrivano di avvocato)

Dog. Venite voi da Padova per parte di Belario?

Ner. Sì, mio signore, e Belario saluta Vostra Grazia.

(dandogli una lettera)

Bas. Perchè aguzzi tu il tuo coltello con tanto ardore?

Shy. Per tagliare quello che mi deve questo fallito.

Graz. Oh duro ebreo! non è sul cuoio, ma sull’anima che aguzzi il tuo coltello; non vi è arma, neppur quella del carnefice, che sia più acuta dell’odio tuo. Le preghiere non possono esse commuoverti?

Shy. Non hai bastante spirito per farne di tali.

Graz. Possa tu andar dannato in inferno, cane inesorabile! La giustizia sia tassata d’empietà per averti lasciato in vita! Tu mi hai quasi fatto vacillare nella mia fede: e sono stato in procinto di abbracciare l’opinione di Pitagora e di credere con lui, che gli spiriti degli animali passino nei corpi umani; la tua anima da mastino albergava in un lupo ucciso pe’ suoi omicidii, e quell’anima perversa allorchè tu stavi nel ventre dell’immonda tua madre passò nel tuo seno. I tuoi desiderii son quelli di un mostro feroce, e al par di lui tu non sei avido che di sangue.

Shy. Finchè non cancellerai la firma dell’obbligazione che pos-