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atto secondo | 243 |
Dom. Signora, è disceso alla vostra porta un giovine veneziano, che precede il suo padrone per annunziarne l’arrivo, e presentarvi per incarico suo i suoi saluti, insieme con doni di un alto prezzo. Non ho mai veduto più amabile messaggiere d’amore. Non mai per annunziare qual fertile estate s’avvicini si vidde risplender nella primavera giorno più bello.
Por. Basta, te ne prego; temo quasi che tu frappoco non mi dica ch’egli è tuo parente, udendoti fare tanta pompa di spirito per esaltarlo. Vieni, vieni, Nerissa, ardo dal desiderio di vedere questo messaggiere d’amore, che con tanta grazia si presenta.
Ner. Sia egli Bassanio, o Amore, se tale è il voler tuo! (escono)