Pagina:Rusconi - Teatro completo di Shakspeare, 1858, III-IV.djvu/241

230 il mercante di venezia


Lan. (a parte) Oh Cielo! quest’è il vero padre che m’ha generato! e che avendo la vista corta, cortissima, non mi riconosce. — Vuo’ far certi esperimenti con lui.

Gob. Messere, quel giovine, ve ne prego, qual’è la via dell’ebreo?

Lan. Volgetevi a man ritta alla prima cantonata, e alla voltata prima di quella girate a man sinistra; poi alla voltata successiva non volgete da nessuna parte, ma andate obbliquamente fino alla casa dell’ebreo.

Gob. Per le perfezioni di Dio! sarà difficile a trovare. Potreste voi dirmi se un Lancilotto che alberga con lui, alberga con lui, o no?

Lan. Parlate voi del giovine Lancilotto? Badatemi bene ora. — (a parte) Ora suscito la tempesta. — Parlate voi del giovine signor Lancilotto?

Gob. Non è signore, signore, ma figlio d’un poveruomo. Suo padre, sebbene sia io che lo dica, è un onestissimo cencioso che potrà, Dio sia lodato, vivere anche molto.

Lan. Bene, lasciate che suo padre sia quel che vuole; noi parliamo del giovine messer Lancilotto.

Gob. Dell’amico di vossignoria, e di Lancilotto, signore.

Lan. Ma io vi prego, ergo, il mio vecchio, ergo io vi supplico di dirmi se parlate del giovine messer Lancilotto?

Gob. Di Lancilotto, così piaccia a vossignoria.

Lan. Ergo, di messer Lancilotto; non parlate di messer Lancilotto, padre; perocchè il giovine gentiluomo (secondo i fati e i destini e le bizzarre profezie delle tre sorelle e i teoremi delle scienze occulte) è interamente morto; o, come voi direste in semplici parole, è ito in Cielo.

Gob. Dio nol voglia! Quel garzone è il puntello della mia vecchiaia, è il mio bacolo.

Lan. Somiglio io a un batacchio, o a un manico di scopa, o a una colonna? Mi conoscete voi, padre?

Gob. Oimè! non vi conosco, giovine gentiluomo: ma vi prego di dirmi, se il mio garzone (Dio dia pace all’anima sua!) è vivo, o morto.

Lan. Non mi conoscete voi, padre?

Gob. Oimè! signore, io son quasi cieco, e non vi conosco.

Lan. Se anche possedeste l’intero uso degli occhi potreste forse non conoscermi: savio è quel padre che conosce i proprii figli. Bene il mio vecchio, io vi darò notizia del vostro figliuolo: impartitemi la vostra benedizione: la verità verrà in luce;