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atto primo | 223 |
Ner. Che dite di quel giovine tedesco, nipote del duca di Sassonia?
Por. Sta molto male il mattino allorchè è digiuno, e peggio la sera quand’è ebbro. Allorchè è in sè è sempre al disotto d’ogni uomo: quand’è fuor di sè, è peggio d’una bestia. Qualunque sia la sventura che m’accade saprò sottrarmi a lui.
Ner. S’ei si presentasse per scegliere, ed eleggesse il migliore scrigno, voi vi opporreste ai voleri di vostro padre, rifiutandolo.
Por. Perciò, per tema di tal disavventura, tu metterai sull’altro apparecchio un bicchiere di Reno; avvegnachè se anche il diavolo vi fosse dentro, con tale allettativa ei lo sceglierà. Farò di tutto, Nerissa, prima che accoppiarmi ad una spugna.
Ner. Non avete a temere di esser data ad alcuno di costoro: essi m’han fatta parte della loro risoluzione di tornarsene a casa e di non più infestarvi, a meno che non vi si possa ottenere con mezzo diverso dalla scelta degli scrigni, impostavi da vostro padre.
Por. S’io vivo tanto quanto la Sibilla, morirò casta come Diana, se pur vinta non sono nel modo prescritto dal padre mio. Godo che codesti amanti siano tanto sennati; non ve n’è alcuno fra essi, per la lontananza del quale io non faccia voti, e a cui non preghi un buon viaggio.
Ner. Non rammentate che fin da quando viveva vostro padre, venne qui un veneziano in compagnia del marchese di Monferrato?
Por. Sì, sì, Bassanio; così parmi si chiamasse.
Ner. È vero; e fra tutti gli uomini che i miei pazzi occhi hanno veduto egli era il più degno di ottenere una vaga donzella.
Por. Ben me ne ricordo, e so che è degno delle tue lodi. — Ebbene! Quali novelle? (entra un domestico)
Dom. I quattro stranieri vi cercano, signora, per prendere congedo; ed è arrivato un messo, per parte di un quinto, il principe di Marocco, che arreca che il suo signore sarà qui prima che annotti.
Por. Se potessi dare al quinto il benvenuto con tanto cuore con quanto darò agli altri quattro il mio addio, lieta sarei del suo arrivo. Se colle qualità di un santo egli ha il colore di un diavolo, mi piacerebbe più che mi confessasse, di quello che mi sposasse. — Vieni, Nerissa. — Voi andate innanzi — Mentre chiudiam la porta dietro a un amante, un altro si presenta per battere. (escono)