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12 il re lear

amorosamente ti proteggano; tu con giustezza pensi, e savia parli. — Quanto a voi (verso le altre sorelle), possano le vostre opere corrispondere all’enfasi dei vostri discorsi, e le vostre proteste d’amore avverarsi negli effetti. È così, o principi, che Kent vi abbandona, e va a portare sott’altro cielo la sua vecchiezza, per conformarla ad altri costumi. (esce; rientra Glocester col re di Francia, col duca di Borgogna, e seguito)

Gloc. Ecco Francia e Borgogna, mio nobile signore.

Lear. Duca di Borgogna, è a voi che prima indirizziamo la parola; voi, che dichiarato vi siete rivale del re di Francia nella ricerca della nostra figlia. Qual dote chiedete voi? quali rifiuti intiepidiranno i vostri fuochi?

Borg. Nobile re, nulla chieggo di più di quello che Vostra Altezza ha offerto, e che spero non vorrà minuire.

Lear. Valoroso duca, finchè ella ne fu cara, degna la riputammo di quella dote; ma oggi il prezzo è scaduto. Signore, eccola dinanzi a voi: se alcuna parte della sua gracile persona, o la sua persona intera, insieme coll’avversion nostra, può soddisfarvi e piacervi, senza nulla più, eccola, ella è vostra.

Borg. Non so che rispondere.

Lear. Volete, signore, colle sventure congiunte a lei, diseredata del mio affetto, adottata dal mio odio, maledetta e proscritta dalla mia famiglia con sacramento inviolabile, sposarla o lasciarla?

Borg. Perdonate, gran re, ma un contratto non si stringe con tali auspicii.

Lear. Ebbene, principe, lasciatela; perchè, per la potenza che mi ha creato, io v’ho aperto tutte le sue fortune. — Quanto a voi, degno re, non vorrei che il vostro amore v’acciecasse tanto da prendere l’oggetto dell’odio nostro; onde, ve ne scongiuro, rivolgete le vostre tendenze verso cosa più degna, che noi sia una sciagurata che la natura stessa sdegna di riconoscere per suo parto.

Franc. Ciò è molto strano! Quella che non ha guari era tuttavia la vostra preferita, il soggetto delle vostre lodi, l’amore della vostra vecchiaia, la figlia più cara e più stimata, ha dunque potuto, in sì breve tempo, commettere opra tanto rea da meritare che la spogliate fino alla nudità, che la priviate di tutti i doni di cui la vostra tenerezza l’avea rivestita? Certo l’offesa sua deve essere contro natura, dev’essere un prodigio d’atrocità; ovvero l’affezione che le avevate qui solennemente giurata, si è inesplicabilmente pervertita. Ora credere di lei un tal prodigio, è cosa impossibile; la ragione vi ripugna.