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atto secondo | 173 |
infame adultera, mi offendevano con tutti i nomi più obbrobriosi che mai orecchio umano ascoltasse. Se una felice strana ventura non vi avesse qui condotti, compita avrebbero su di me la loro vendetta. Vendicatemi or voi dunque, se amate vostra madre, o vostra madre vi rifiuta per sempre il nome di figli suoi.
Dem. Questo colpo attesti ch’io figlio ti sono.
(trafigge Bassanio)
Chir. E questo valga a dire per me lo stesso.
(del pari trafiggendolo)
Lav. Oh Semiramide!... no anzi barbara Tamora, perocchè niun nome ti si addice meglio del tuo.
Tam. Datemi il vostro pugnale, e vedrete, miei figli, come vostra madre sappia vendicare le offese fatte alla madre vostra.
Dem. Fermatevi, signora: ad altre vendette agogniamo. Battiamo prima il grano, e poscia bruciam la paglia. Questa superba fonda l’orgoglio suo sulla castità, sul suo voto nuziale, e fiera di tali apparenze disprezza la Maestà Vostra. Dovrà ella recar con sè tai tesori nella tomba?
Chir. Se ella ve li trasporta vuo’ mi si renda eunuco. Trasciniamo il cadavere del suo sposo lunge di qui, e origliere ei divenga a’ nostri amori.
Tam. Ottenuto che avrete il miele che desiderate, questa vespa non sopravviva per pungerne tutti.
Chir. Vi prometto, signora, di metterla fuor di stato di nuocere. — Su via, madonna, la violenza ne farà godere di quell’onore sì scrupolosamente mantenuto.
Lav. Oh Tamora! tu hai volto da donna...
Tam. Non vuo’ udirla parlare, guidatela via.
Lav. Dolci signori, supplicatela perchè ascolti la mia parola.
Dem. Uditela, bella regina, e sia vostro trionfo il vedere sgorgare le sue lagrime, senza che il vostro cuore ne resti scosso.
Lav. Quando mai i figli della tigre insegnarono la crudeltà alla loro madre? Oh! non ammonire la sua rabbia: fu essa che ti ispirò la tua. Il latte che tu hai succhiato dal suo seno si è cangiato in marmo; dalle sue mammelle tu non estraesti che crudeltà. — Nondimeno non tutte le madri partoriscono figli a loro simili. Pregala tu, te ne scongiuro (a Chir.), a mostrare cuore di donna.
Chir. Vorresti che mi dichiarassi figliuolo illegittimo da me medesimo?
Lav. È vero che il corvo non genera l’allodola; ma pure ho inteso dire (e credo ora sia vero) che il leone tocco di pietà