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atto secondo 113

Ma la sfortunata era mortale; ed ella soccombè, dando vita a questo fanciullo: per l’amore di lei lo educo, e per l’amore di lei non vuo’ separarmene.

Ob. Quanto tempo intendete restare in questo bosco?

Tit. Forse fin dopo il giorno delle nozze di Teseo. Se volete esser placido, unirvi ai nostri balli e assistere ai concerti che daremo al notturno chiarore, venite con noi: se no, ite, e vi prometto di non infestarvi nei luoghi a cui vi dirigerete.

Ob. Dammi quel fanciullo, ed io ti seguirò.

Tit. No, per tutto il tuo regno. — Partiamo, mie Fate. Passeremmo tutta la notte in contese, qui rimanendo.

(esce col suo seguito)

Ob. Ottimamente, va, continua; ma non uscirai da questo bosco ch’io non t’abbia ben cruciata per questa ingiurìa. — Mio gentil Puck, avvicinati. — Ti rammenti del giorno in cui stavo assiso sopra un promontorio, e intesi una sirena portata sul dorso d’un delfino che cantava con tuono sì dolce e armonioso, che l’irrefrenabile mare s’addolciva agli accenti della sua voce, e molte stelle si slanciavano dalla loro orbita per udire la musica di quella ninfa dei mari?

Puck. Me ne rimembro.

Ob. Ebbene; nel medesimo tempo io vidi, e tu veder nol potesti, Cupido tutto armato volare fra il cielo e la terra; ei mirò al cuore di una bella vestale, seduta sul trono d’Occidente, e con braccio vigoroso scoccò dal suo arco un dardo d’amore de’ più pungenti, come se avesse voluto trafiggere con un sol colpo mille cuori. Ma io mirai la freccia infiammata del garzoncello estinguersi negli umidi raggi della casta luna, e la sua sacerdotessa incoronata continuò la sua via monda di ogni passione concupiscente, e tranquilla nelle sue verginali meditazioni1. Guardai dove andò a cadere il dardo, e vidi ch’ei scese sopra un fiorellino che, bianco prima come il latte, fatto è ora di porpora per tal ferita, e le fanciulle lo chiamano pensiero: vammi a trovare quel fiore. Io già te l’ho indicato. Il succo di esso posto sopra le palpebre addormite, rende l’uomo o la donna pazzamente amorosi della prima creatura che si offre ai loro sguardi. Recami quel fiore, e torna in minor tempo che non ne metta la balena a fare un miglio d’acqua.

Puck. Porrei una cintura alla terra in meno di quaranta minuti.

(esce)

  1. È inutile il dire che tutto questo passo si riferisce ad Elisabetta.