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atto terzo 63


2° Satellite. È desso certamente. Gli altri convitati banchettano già da qualche tempo.

1° Satellite. Udite! ei scende da cavallo.

3° Satellite. È costume d’ogni cavaliere, che viene al palagio di Macbeth, percorrerne il parco pedestre.

(Entrano Banquo e Fleance: un domestico con acceso torchio li precede).

2° Satellite (a bassa voce). Un lume! un lume!

3° Satellite. È desso.

1° Satellite. In guardia!

Banquo (a suo figlio). Pioverà questa notte.

1° Satellite. Muori, scellerato!

(tutti e tre assalgono Banquo).

Banquo. Oh tradimento! Fuggi, Fleance; fuggi, fuggi... potrai vendicarmi... oh scellerati....!

(muore: Fleance e il servo fuggono)

3° Satellite. Chi fu che spense il fanale?

1° Satellite. Non era il meglio a farsi?

3° Satellite (cercando per terra). Non v’è che un cadavere: il figlio s’è salvato.

2° Satellite. Allora abbiamo fallita la più bella metà dell’impresa.

1° Satellite. Partiamo, partiamo, e raccontiamo a Macbeth quanto è accaduto.

(escono)

SCENA IV.
Una sala del regio palazzo.
Banchetto imbandito. Entra Macbeth, Lady Macbeth,
Rosse, Lenox,
Lordi e seguaci.

Macbeth. Signori, ad ognuno è noto il proprio grado, assidetevi perciò ai vostri posti, e siate tutti i benvenuti.

I Lordi. Sian grazie a Vostra Maestà.

Macbeth. Quanto a noi, privi di seggio fisso, scorreremo fra i convitati colla modestia che conviene all’ospite che li riceve. La regina poi s’assida sul suo trono d’onore, e s’apparecchi a portare un brindisi alla salute di tutta la nobile brigata.

Lady Macbeth. Dispensatemene, signore, per riguardo agli amici nostri, che il mio cuore dice loro abbastanza com’essa mi siano accetti.

(il primo satellite si fa vedere alla porta)

Macbeth (a Lady M.). Vedete, tutti v’onorano, e vi porgono rin-