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antonio e cleopatra — atto quarto 335


Enob. Ferirò gridando vittoria o morte.

Ant. Ben detto; vieni. — Chiama i miei famigli, e nulla si risparmi per ben passare la notte — (entrano i domestici) Dammi la tua mano, tu mi hai sempre fedelmente servito;... e tu pure... e tu... e tu anche. Voi mi avete servito da valentuomini e aveste me per compagni.

Cleop. Che vuol dir ciò?

Enob. (a parte) È uno degli sfoghi di un’anima addolorata che cerca di ricrearsi.

Ant. E tu pure, tu sei un onest’uomo; mio desiderio sarebbe, che voi tutti uniti non foste che un Antonio: ed io in tutti voi mi mutassi per potervi ben servire a mia volta.

Dom. Gli Dei nol vogliano.

Ant. Animo, miei buoni amici, seguitemi anche questa sera; non risparmiate il vino nella mia tazza, e trattatemi come prima allorchè il mondo, ancora mio, obbediva come voi alle mie leggi.

Cleop. A che intende egli?

Enob. A far piangere i suoi amici.

Ant. Obbeditemi anche questa sera; forse è l’ultimo giorno in cui servite Antonio; forse non mi vedrete più, o di me non rivedrete che una pallida ombra. Potrebbe avvenir che dimani serviste un altro signore... i miei sguardi si affiggono in voi, come quelli di un uomo che vi fa i suoi addii. Miei buoni amici, non è il signor vostro che vi licenzia: no, inseparabilmente attaccato a voi, io non vi abbandonerò che per morte. Servitemi ancora pel lasso di due ore, più non vi chieggo, e prego gli Dei perchè ve ne ricompensino!

Enob. Che volete voi fare, signore, affliggendoli in tal modo? Mirate, essi piangono, ed a me pure, insensato! gli occhi si riempiono di lagrime. In nome dell’onore, non ci trasformate in femmine senza coraggio.

Ant. Frénati, frénati; e l’inferno mi punisca se fu mia intenzione. La felicità fiorisca sul suolo che bagnano quelle lagrime! Miei degni amici, voi date alle mie parole un senso troppo sinistro: non vi parlavo così che per rianimare il vostro coraggio, e amo che questa notte brilli di mille fanali splendidi. Sappiate, amici miei, che ben confido nell’indomani, e vi condurrò in parte dove spero di trovar vittoria e vita, anzichè onore e morte. Andiamo ad assiderci al desco; venite, e anneghiamo ogni considerazione.     (escono)