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320 | antonio e cleopatra |
stra infine sdegnato della deposizione di Lepido e del trattenergli, come io fo, tutti i redditi.
Agr. Signore, convien rispondergli.
Ces. L’ho già fatto. Il suo messaggiero è ripartito, recandogli che Lepido era divenuto crudele, che abusava della sua autorità e meritava il suo decadimento. Intorno alle mie conquiste gliene concedo una parte; ma in ricompensa gli chieggo un po’ d’Armenia e degli altri regni che si è assoggettati.
Mec. Non vi acconsentirà mai.
Ces. Nè io allora gli cederò quel che dimanda. (entra Ottavia)
Ott. Salute, Cesare, e signore! Salute, amato Cesare.
Ces. Oh! dovrò io chiamarti donna ripudiata?
Ott. Così non dovete chiamarmi, nè avreste motivo per farlo.
Ces. Perchè dunque giungete per sorprendermi con questo ritorno improvviso? Voi non venite nello stato che si addice alla sorella di Cesare: la sposa d’Antonio doveva essere preceduta da un esercito, il suo ritorno annunziato dal nitrito di mille cavalli, lungo tempo prima che ella apparisse; gli alberi che assiepano la via dovevano esser gremiti di popolo impaziente e stanco d’aspettare il vostro desiderato arrivo, e la polvere innalzata dal vostro numeroso seguito doveva salire come nube verso la vôlta dei cieli. Ma voi rientrate in Roma quasi donna volgare, e prevenuti avete tutti gli onori che vi sarebbero stati resi dalla mia tenerezza. Col lungo trasandare i segni dell’amicizia, se ne perde il sentimento. Volati noi saremmo incontro a voi per mare e per terra, e avreste veduto la nostra gioia far crescere ad ogni passo la gloria del vostro cammino.
Ott. Mio buon signore, nulla mi obbligava a questo ritorno modesto, nè feci che seguire la mia libera inclinazione. Marco Antonio, avendo saputo che vi apprestavate alla guerra, ha contristato il mio orecchio con questa infausta novella; ed io l’ho pregato tosto di concedermi la libertà di tornare da voi.
Ces. Credo che ve l’avrà accordata senza stenti; eravate increscioso ostacolo alle sue lascivie.
Ott. Nol giudicate così, signore.
Ces. Ho gli occhi fissi in lui, e i venti mi recano novella di tutti i suoi passi. Sapete dov’è ora?
Ott. Ad Atene, signore.
Ces. No, mia oltraggiata sorella; Cleopatra con un cenno l’ha ricondotto a’ suoi piedi. Egli ha ceduto il suo impero ad una prostituta, ed ora intendono entrambi a sollevare contro di me tutti i re della terra. Già ragunati ha Bocco re di Libia; Arche-