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atto secondo 303


Car. Fu facezia ben lieta, allorchè scommetteste con lui sulla vostra pesca, e ch’ei cavò con estasi fuor dall’acqua un pesce salato, che il reggitore delle vostre reti avea attaccato al suo amo.

Cleop. Quali tempi mi ricordi! Oh tempi fortunati! Io mi sollazzai tutto quel dì finchè perdè la pazienza, e nella veniente notte sofferse i miei scherni con tutta quella moderazione, di cui l’ebbrezza che gli avea ispirato potea renderlo capace. Fu allora ch’io lo copersi colle mie vesti, e coi miei mantelli, e mentre dormiva, cinsi la filippica sua spada. Oh! novelle d’Italia! (entra un messaggiere) Versa le tue fortunate novelle nel mio orecchio assetato d’intenderle.

Mess. Signora, signora...

Cleop. Antonio è morto?... Miserabile, se hai la sciagura di pronunciare tal parola, tu uccidi la tua signora; ma s’egli è libero e lieto, e questo vieni per annunziarmi, eccoti la mia borsa, bacia le azzurre vene di questa mano, che i re premerono colle loro labbra, tremando di commozione.

Mess. Anzi tutto, signora, egli sta bene.

Cleop. Tieni, eccoti un’altra borsa, ma bada: noi diciamo volgarmente che i morti stan bene, e se tu intendi questo, farò fonder l’oro che ti do e lo verserò avvampante nella tua gola crudele.

Mess. Buona signora, ascoltatemi.

Cleop. Ebbene, vi acconsento; però l’aria del tuo volto non mi presagisce nulla di felice. Se Antonio è libero, se è pieno di salute, perchè volto sì fosco, per annunziar liete novelle? Che se poi sono infauste, dovresti presentarti a me come una furia coronata di serpi, e non con quell’aspetto placido e sereno.

Mess. Volete udirmi, regina?

Cleop. Mi sentirei spinta a bistrattarti prima che favelli. Nullameno, se mi dici che Antonio sta bene, avrò accetto l’annuncio; se dici ch’è amico di Cesare, e non suo prigioniero, verserò sulla tua testa una pioggia d’oro e di perle.

Mess. Signora, ei sta bene.

Cleop. A meraviglia.

Mess. Ed è amico di Cesare.

Cleop. Sei un uomo onesto.

Mess. Cesare ed egli sono più amici che mai non fossero.

Cleop. È da me che potrai ripetere la tua fortuna.

Mess. Ma nullameno, signora...

Cleop. Non ma; essi intorbidano quanto di bello dicesti: abborro i ma. Ma è un carceriere che sta per aprire la porta a