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atto primo | 287 |
versa pianti per lei; poi fammi i tuoi addii, e di’ che quei pianti sgorgano per Cleopatra. Affettuoso amatore, recita innanzi a me una scena di dissimulazione profonda, e che al naturale ritragga la espressione della fedeltà più perfetta.
Ant. Signora, voi m’esponete ad impeti... non più.
Cleop. Potreste però recitar meglio; ma questo sdegno è a proposito.
Ant. Ah! per la mia spada...
Cleop. E per lo scudo... il giuoco è piacevole. Vedi, Carmiana, te ne prego, come quello sdegno ben si addice al mio Ercole romano.
Ant. Signora, vi lascio.
Cleop. Cortese signore, una parola — ... Convien dunque separarci... ma così non va ...amati ci siamo teneramente... non è ben detto... E nondimeno avrei qualche cosa a soggiungerti, ma la mia memoria somiglia all’amor tuo; ho tutto dimenticato!
Ant. Se non vedessi in me il più incurevole, il più stolto degli uomini, incatenato dal dispotismo della vostra bellezza, vi prenderei per la follìa in persona.
Cleop. E doloroso il portare, come io fo, tale follìa sì presso al cuore! ma, signore, perdonate, perocchè anche le religioni del mio sesso mi divengono odiose, dacchè hanno la disgrazia di spiacervi. L’onore vi chiama: siate sordo ai miei dolori, e mirate senza pietà la mia insensata passione. Partite, e tutti gli Dei vi accompagnino. L’alloro della vittoria coroni la vostra spada, e siano i trofei seminati sul vostro cammino.
Ant. Esciamo; venite. In onta della nostra separazione, rimarremo uniti; tu, restando in Egitto, mi segui in Italia; io, fuggendo da questi luoghi, rimango qui con te. Andiamo.
(escono)
SCENA IV.
Roma — Un appartamento nel palazzo di Cesare.
Entrano Ottavio, Cesare, Lepido, e seguito.
Ces. Voi vedete, Lepido, e l’avvenire ve ne chiarirà, che non è del carattere di Cesare l’odiare il merito di un grande antagonista. Cesare è mondo di tal vizio. Leggi quello che mi vien scritto da Alessandria. Ei pesca, beve, passa le notti in tutta la loro lunghezza fra le libidini, nè più uomo è di Cleopatra, che, vedova di Tolomeo, mostrasi meno effeminata di lui. Molto ci volle per-