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280 | antonio e cleopatra |
di Giudea porga omaggio; fa ch’io mi accoppii ad Ottavio Cesare, e inceda del pari colla mia signora.
Ind. Sopravvivrete alla signora che ora servite.
Car. Oh bene! Amo più una lunga vita, che un canestro di fichi1.
Ind. Aveste nel passato fortuna migliore di quella che vi attende.
Car. Allora è verosimile che i miei figli saran bastardi. Pregoti; quanti fanciulli e quante fanciulle avrò?
Ind. Se ognuno de’ vostri desiderii ne producesse uno2, ed io potessi numerare tutti questi vostri desiderii, vi predirei un milione di figliuoli.
Car. Taci, insensato! Ti perdono, perchè sei un mago.
Alex. Voi credete che solo il vostro letto sia testimonio dei vostri segreti desiderii?
Car. Animo, di’ anche ad Iras la ventura.
Alex. Vogliam tutti conoscere il nostro destino.
Enob. Il mio, il vostro, e quello della maggior parte di noi, sarà di coricarci questa sera ubbriachi.
Iras. Questa è una mano che presagisce castità, se nulla vi si oppone.
Car. Sì, come il Nilo, straripato sull’Egitto, presagisce carestia.
Iras. Itevene, mia pazza compagna di letto, voi non conoscete l’avvenire.
Car. No, se non è vero che una mano morbida e liscia non sia segno di natura amorosa, io non avrò il potere di solleticarmi colla mia l’orecchio. — Pregoti; predille soltanto le sue catastrofi dei dì da lavoro.
Ind. I vostri destini si rassomigliano.
Iras. Come, come? Parlate particolarmente dei miei.
Ind. Ho detto.
Iras. Non avrò neppure un dito di buona fortuna più di lei?
Car. E se anche l’aveste, dove vorreste porlo?
Iras. Non nel naso di mio marito.
Car. Ammendi il Cielo i nostri cattivi pensieri. Alexa, tocca a voi. — Fa ch’ei sposi una donna che non possa andare; o dolce
- ↑ Allusione occulta al paniere di fichi, pieno d’aspidi, che si reca al quint’atto. Carmiana ignora l’affinità della sua risposta coll’avvenimento; ma Shakspeare si conforma qui alla superstizione degli antichi che credevano che spesso una parola proferita a caso racchiudesse presagi sull’avvenire. Vedi Cicerone, De divinatione.
- ↑ Had a womb, avesse un utero.