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ANTONIO E CLEOPATRA
ATTO PRIMO
SCENA I.
Alessandria. — Una stanza nel palazzo di Cleopatra.
Entrano Demetrio e Filo.
Fil. No; questo pazzo amore del nostro generale varca tutti i limiti; e i suoi occhi, che vedevansi, in mezzo alle sue legioni schierate in battaglia, scintillare di fuoco, come quei di Marte allorchè è coperto della sua armatura divina, schiavi ora d’una bruna fronte, affissano incessantemente su quell’idolo i loro languidi e servili sguardi. Quel cuore, nato per la guerra, quel cuore che più d’una volta, nel calore di grandi battaglie, ruppe co’ palpiti le fibbie della sua corazza, s’intenerisce adesso e perde ogni tempra bellicosa! In tal guisa Antonio logora le sue forze e il suo coraggio eccitando e calmando i lascivi ardori di una zingana! Mirate; essi vengono! (squillo di trombe; entrano Antonio e Cleopatra col loro seguito; alcuni eunuchi scuotono i ventagli dinanzi a lei) Osservateli attento, e vedrete in quell’uomo la triplice colonna del mondo trasformata in sollazzo di una meretrice; osservateli, e notate.
Cleop. Se è veramente amore, dimmi quanto è.
Ant. È povero quell’amore che può essere definito.
Cleop. Vo’ porre un limite, per sapere in qual modo posso essere amata.
Ant. Allora convien che trovi un nuovo cielo e una nuova terra.
(entra uno del seguito)