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atto quinto 273


Arv. (a Postumo) Voi nella pugna ne avete soccorsi come un fratello: godo che tale ci siate veramente.

Post. E a voi devoto, o principi. — Nobile romano ambasciatore, fate qui venire il vostro augure: chè, durante il mio sonno, ho creduto vedere il gran Giove portato dalla sua aquila ed altre splendide larve che vestivano le forme de’ miei congiunti. Allo svegliarmi poi ho trovato questo scritto sopra il mio seno. Il contenuto n’è così oscuro, che indarno io m’adopero a divinarne il senso. Poniamo alla prova la sua scienza nell’arte d’interpretare i sogni.

Luc. Filarmonio...

Aug. Mio buon signore.

Luc. Leggi e spiega questo scritto.

Aug. (legge) «Quando il nato d’un leone, a se medesimo sconosciuto, sarà trovato senza che lo si cerchi, e ricevuto fra le braccia di cosa formata di molle aere; quando i rami d’un augusto cedro, recisi e morti già da molti anni, rinasceranno per riunirsi all’antico tronco, e d’una vita novella comincieranno a germogliare; allora i mali di Postumo avranno fine, e la Brettagna felicemente fiorirà nella pace e nell’abbondanza. — Tu, Leonato, sei il figlio del leone di cui si parla, e le parole che compongono il tuo nome lo chiariscono assai: la cosa formata di molle aere, è la tua virtuosa figliuola, o signore (a Cimbelino); e questo deriva dal nostro mollis aer, da cui abbiamo tratto mulier, che qui viene appropriato alla fedelissima sposa. Tornando poi a te, Postumo, tu adesso giustifichi le parole dell’oracolo; avvegnachè, sconosciuto a te stesso e senza ricerche trovato, ti vedi fra le braccia di lei, molli e delicate come un zeffiretto.

Cimb. Ciò mi par saggio.

Aug. L’augusto cedro sei tu, Cimbelino; ed i recisi tuoi rami simboleggiano i figli tuoi, che trafugati da Belario e già da molti anni creduti morti, rinascono oggi e si riuniscono al coronato loro tronco, i cui germogli promettono alla Brettagna pace e abbondanza.

Cimb. Sia pure; e cominci fin d’ora la pace. — Lucio, benchè vincitori, noi ci sottomettiamo a Cesare ed all’imperio romano, promettendo pagare l’usato tributo. Fu la colpevole nostra regina, che da questo ne aveva dissuasi; ma la giustizia del Cielo non ha che troppo aggravato sopra lei ed i suoi il suo braccio vendicatore.

Aug. I cantori degli Dei celebrano in Olimpo questa pace. Compiuta è la profetica visione da me svelata a Lucio prima che si