Pagina:Rusconi - Teatro completo di Shakspeare, 1858, I-II.djvu/64


atto secondo 53

SCENA III.

(Entra un Portiere)


Portiere. Qui si batte, nulla di più vero; ma se un uomo custodisse le porte dello Inferno, egli dovria ben di frequente volgerne e rivolgerne la chiave (battono). Picchia, picchia, picchia. Chi va là, in nome di Belzebub? Egli è un fattore che s’appiccò, stanco d’attendere le messi: arriva in tempo; porti pur seco buone tele, che qui n’avrà d’uopo per asciugarsi il sudore (battono). Picchia, picchia. Chi è là, in nome del Diavolo? In fede mia, è un dottorino che avrebbe giurato sopra entrambi i piattelli della giustizia, e commesso mille mariuolerie, segnandosi sempre nel nome del Signore. Oh sia il benvenuto, dottore (battono)! Picchia, picchia, picchia. Chi è là? Sull’onor di Satanasso, l’è un sartore. Ah maladetto sartore! vieni qui ad abbrustolarti la bugiarda lingua (battono). Picchia, picchia: mai un momento di riposo! Chi siete voi...? Ma questo luogo è troppo freddo per poter raffigurare l’Inferno, nè voglio più farla da portiere del diavolo. M’era immaginato di condur qui un uomo di tutte quelle professioni che guidano pel più breve cammino al fuoco dell’eterna gioia; ma..... (battono). Vengo, vengo (va ad aprire). In mercè, signori, non vi dimenticate del portiere.                (entrano Macduff e Lenox)

Macduff. Buon uomo, ti coricasti dunque assai tardi iersera, per dormire anche a quest’ora?

Portiere. Affè, signore, che sbevazzavamo ancora alla seconda cantata del gallo; e il bere sapete che è un gran provocatore di tre cose.

Macduff. Quali sono queste cose che il bere provoca?

Portiere. Il sonno, la parola, e un’altra che, se mel permettete, passerò sotto silenzio.

Macduff. Alla buon’ora, il mio uomo: or vanne a vedere s’è alzato il nobile Macbeth. Col frequente nostro battere avremmo dovuto risvegliarlo; e se non m’inganno... sì, eccolo appunto.

(entra Macbeth)

Lenox. Buon giorno, valoroso Macbeth!

Macbeth. Buon giorno ad entrambi, signori.

Macduff. Il re dorm’egli ancora, nobile Thane?

Macbeth. Non credo.

Macduff. Mi commise di chiamarlo assai per tempo, e l’ora è già innoltrata.

Macbeth. Se bramate andar da lui, quella è la sua porta.