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Cimb. Come mi sarebbero ora necessarii i consigli di mio figlio e della regina! io soccombo sotto il peso di tanti disastri.

Lord. Signore, le vostre forze possono riparare a tutto: a nuovi nemici, nuovi soldati son pronti; e solo manca l’impulso da darsi ai generosi che ardono del desiderio di combattere per la loro indipendenza.

Cimb. Ve ne ringrazio: andiamo, e affrontiamo intrepidi la nostra sorte! non temo già le minaccie d’Italia; ma piango le mie domestiche disavventure: andiamo.     (esce col seguito)

Pis. Dacchè gli ho scritto che Imogène era stata uccisa, non ebbi più lettera dal mio signore: questo silenzio è un mistero; nè lo è meno il silenzio d’Imogène. Quanto a Cloten non so cosa sia avvenuto di lui. Tutto è qui confusione; e nullameno il Cielo ci governa: ma la mia perfidia è virtù; e la presente guerra mostrerà al re come io ami il mio paese, quand’anche l’amarlo mi dovesse costare la vita. Lasciamo poi al tempo la cura di rischiarare tutti gli altri dubbii; talvolta la fortuna scorge in porto un vascello anche privo di conduttore.     (esce)

SCENA IV.

Dinanzi alla caverna.

Entrano Belario, Guiderio e Arvirago.

Guid. Lo strepito dell’armi risuona intorno a noi.

Bel. Allontaniamoci.

Arv. Ma quali diletti, signore, troviamo noi nella vita, per sottrarla con tante precauzioni alle bizzarrie della sorte?

Guid. E d’altra parte qual’è, nascondendoci, la nostra speranza? Se a questo ci atteniamo, i Romani debbono o ucciderci come Britanni, o valersi di noi, come di vili e ingrati disertori, tutto il tempo che saremo loro utili, onde poi sgozzarne.

Bel. Figli miei, noi saliremo verso la cima delle montagne, e là saremo salvi. Seguir le parti del re, ne è impossibile: la morte troppo recente di Cloten, la novità delle nostre sembianze potrebbero destare sospetti. Verremmo interrogati intorno al luogo in cui siamo vissuti; ci si strapperebbe la confessione di quanto abbiamo commesso: e la conclusione di tutto ciò, sarebbe per noi una crudelissima morte.

Guid. In tali momenti questi sono timori indegni di voi, e che non bastano ad appagarci.

Arv. È egli probabile che i Britanni, assordati dal nitrito dei