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di ciò, io ti rubai i fanciulletti tuoi figli, privandoti d’eredi, come tu avevi spogliato me di patrimonio. Eurifila, tu fosti loro nudrice! essi t’ebbero in conto di madre; e ogni dì si recano devoti a venerar la tua tomba. Io pure, io Belario, chiamato ora Morgan, sono da loro riputato padre. — Ma la caccia è finita.

(esce)


SCENA IV.

Le vicinanze di Milford.

Entrano Pisanio e Imogène.

Imog. Tu mi dicevi, scendendo dal cavallo, che eravamo presso al porto. Pisanio, dov’è Postumo? Sua madre non desiderò tanto di vederlo appena nato, come io ora desidero. — Ma quali pensieri ti si aggirano pel capo, perchè abbi a trasalire così? perchè quel represso sospiro che ti sfugge dal profondo del cuore? un ritratto che presentasse le tue sembianze, indicherebbe un uomo assai agitato e perplesso: imprimi alla tua fisonomia un’espressione meno spaventosa; altrimenti il terrore agghiaderà tutti i miei sensi. — Ma che è questo? perchè mi porgi quel foglio con occhio sì torvo? s’ei mi arreca liete novelle, dimmelo con un sorriso; ma se funeste, ah! serba soltanto quel volto; ei mi parla abbastanza. — Vergato dal mio sposo? quella dannata Italia gli avrebbe forse co’ suoi veleni teso qualche insidia? certo ei si dibatte in qualche grande pericolo. — Uomo, favella: tu colle tue parole puoi addolcirmi questa sciagura, che, ove dovessi leggerla, mi tornerebbe mortale.

Pis. Vi prego, leggete; e vedrete in me un infelice bersaglio dell’avversa fortuna.

Imog. (legge) La tua signora, Pisanio, ha contaminato il mio letto; ed io ne porto scolpite le prove nel cuore, che geme e dà sangue. Nè m’induco a dir questo dietro vani sospetti; ma con convinzione forte come la speranza della mia vendetta. Questa vendetta, Pisanio, devi assumerti per me. Se l’esempio della fede da lei tradita non ha corrotto la tua, la devi tôrre di vita. Io stesso te ne fornirò il modo al porto di Milford. Le scrivo perchè vi accorra: là giunta, se non la uccidi, nè sicure prove mi somministri d’avermi vendicato, ti avrò in conto di suo vile mezzano, e ti terrò per più infedele di lei.

Pis. Non avrò d’uopo di armi: quello scritto l’ha già abbattuta. Oh calunnia! il tuo taglio è più aguzzo di quello delle