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atto secondo | 213 |
(batte alla stanza d’Imogène) Ella ha una corona di donzelle... forse se mettessi un po’ d’oro nelle loro mani... l’oro apre ogni porta. Oh sì! non di rado esso corrompe anche le guardie di Diana, e fa loro consegnare la preda nelle mani del cacciatore: l’oro è che fa spesso perire l’onesto uomo, salvando il malvagio; l’oro che talvolta guida al patibolo indistintamente il giusto e il reo... e che non può egli fare e disfare? Vo’ dunque col suo soccorso captivarmi una delle donzelle, e indurla a patrocinare la mia causa; poichè io stesso non intendo ancor bene questa materia. — Con vostro permesso... (batte; entra una Donzella)
Donz. Chi è là? chi batte?
Clot. Un gentiluomo.
Donz. E non altro?
Clot. Sì; il figlio d’una gentildonna.
Donz. Questo è qualcosa di più; poichè vi sono molti che indossano abiti non meno ricchi de’ vostri, e che di quello che dite non si potrebbero vantare. — Ma che desidera vossignoria?
Clot. La persona della vostra signora: sarebbe ella pronta?
Donz. Sì, a stare nella sua camera.
Clot. Quest’oro è per voi; rendetemi buon ufficio.
Donz. Come! e il mio nome? e gli ufficii miei presso la principessa?... eccola... (entra Imogène)
Clot. Buon giorno, amabile sorella! datemi la vostra bella mano.
Imog. Buon giorno, signore! troppe cure vi prendete, per non avere che ripulse: i ringraziamenti ch’io vi debbo, stanno nel dirvi che avarissima ne sono, e che non me ne rimangono per voi.
Clot. Nullameno io vi amo; ve lo giuro.
Imog. Potevate dirlo senza giuramenti; e le vostre parole avrebbero fatto su di me il medesimo effetto: ma se persistete a giurar sempre, il prezzo de’ vostri giuramenti sarà di vedere che ad essi io non porgo la più piccola attenzione.
Clot. Questo non è rispondere.
Imog. Non mi degnerei rispondervi, se non temessi che aveste ad interpretare favorevolmente il mio silenzio. Lasciatemi in pace, ve ne supplico; e persuadetevi che accoglierò sempre a questo modo le vostre preghiere. Un giovane di spirito, come voi, dovrebbe finalmente imparare a disertare l’arringo dopo tante battaglie.
Clot. Lasciarvi in preda alla vostra follia sarebbe un peccato, e nol commetterò.
Imog. La follia è un po’ meno della pazzia.
Clot. Vorreste forse dire ch’io sono un pazzo?