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198 | cimbelino |
è dir troppo. Che vinca molte altre che ho conosciute, come il diamante che vi brilla in dito vince quanti altri diamanti ho visto, lo crederò di buon grado; ma veduto io non ho il più bel diamante che esista, come veduto voi non avete la donna più bella del mondo.
Post. Secondo il mio giudizio, io l’ho lodata come ora lodo questo anello.
Jach. E di qual valore riputate la gemma che possedete?
Post. Di un valore più alto di ogni altra cosa che conosciamo.
Jach. O la vostra donna è morta, o voi l’avete messa al di sotto del valore d’un gioiello.
Post. Siete in inganno: l’uno può comperarsi o aversi in dono, se ricchezze o meriti bastanti si hanno da ciò; ma l’altra non è cosa che si venda, e gli Dei soli possono farne un presente alla terra.
Jach. E di sì gran dono voi foste graziato dai Numi?
Post. Sì; e mercè loro mi sarà dato di conservarlo.
Jach. Voi potete annoverare la vostra bella fra i beni che vi appartengono; ma, lo sapete, alcuni strani augelli vengono talvolta a far preda nei nostri stagni. Anche l’anello vi può essere tolto; ond’è che i vostri tesori sono soggetti a mille pericoli: un destro malandrino e un aggraziato cavaliero potrebbero tentare di spogliarvene.
Post. La vostra Italia non ha cavaliere tanto egregio da poter trionfare dell’onore della mia donna; e sebben di malandrini sia dovizia in questo paese, ho nondimeno speranza di conservar sempre questo mio anello.
Fil. Di ciò basti, signori.
Post. Di buona voglia acconsento. Questo nobile cavaliere, lo veggo e glie ne so grado, non mi considera come straniero: egli m’ha fatto suo confidente sino dal primo istante che m’ha veduto.
Jach. E ove se ne presentasse l’opportunità, in sei momenti non più lunghi di questo, vorrei entrare in grazia alla vostra donna, e veder la sua virtù pericolare, e in procinto di arrendersi.
Post. No, no.
Jach. Ve lo prometto; e pongo la metà delle mie ricchezze contro il vostro diamante, che, secondo me, val qualche cosa di meno: e quello che m’incita a tale scommessa non è così la fama della vostra donna, quanto la vostra presuntuosa fiducia. Onde alleviarvi poi il dolore di questa disfida, dirovvi che la imprenderei contro qualsiasi femmina.