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186 | coriolano — atto quinto |
vittoria che non dovè che alla cieca fortuna, e che vi coprì di ignominia? Udrete questo protervo ad insultarvi in faccia, vantandosi de’ vostri danni?
1° Cosp. Muoia per tale insulto.
Il popolo (confusamente). Facciamolo in brani: ei m’ha ucciso la figlia, m’ha ucciso il figliuolo, m’ha ucciso il padre, il parente.
2° Pad. Tacete; nessuno s’oltraggi. Silenzio. Egli è un prode guerriero, e il suo nome empie l’universo. Gli ultimi suoi falli verso di noi debbono essere giudicati imparzialmente. Aufidio, taci, e non accrescere i torbidi.
Marz. Piacesse agli Dei che egli stesse in mia balìa con sei de’ suoi più fidi, con tutta la sua schiatta; e ne farei giustizia!
Auf. Traditore insolente!
Cosp. S’uccida, s’uccida, s’uccida! (Aufidio e i Cospiratori sguainano le spade, e uccidono Coriolano)
Tutti i Pad. Fermatevi, fermatevi!
Auf. Nobili Padri, uditemi.
1° Pad. Oh Tullo...
2° Pad. Un’opera hai compiuta, che farà piangere il valore.
3° Pad. Non calpestate il suo cadavere; calmate la vostra ira; riponete le spade.
Auf. Miei padri, quando saprete (in questo istante di furore, da lui provocato, impossibile mi sarebbe il parlarvi), quando saprete l’estremo pericolo a cui la vita di quest’uomo vi poneva, vi allegrerete di vederlo atterrato. Degnatevi inviarmi all’assemblea del Senato, e vi mostrerò la mia leale obbedienza, e mi sottoporrò al vostro giudicio più rigoroso.
1° Pad. Trasportate lungi quel corpo, e bagnatelo di lagrime. Egli sia riguardato come il più illustre estinto che mai araldo conducesse al sepolcro.
2° Pad. L’avventata sua tempera scusa per metà il prode Aufidio dal rimprovero che potrebbe meritare. Usiamo di questo avvenimento in nostro miglior vantaggio.
Auf. La mia ira è spenta, e mi sento pieno di dolore. Sollevatelo; porganmi aiuto tre de’ principali guerrieri; io sarò il quarto. Gli strumenti militari rendano suoni lugubri. Capovolgete le vostre picche: dimentichiamo che questa città racchiude mille donne ch’egli ha private di sposi, di figli, e che finora gemono addolorate. La sua memoria riceva da noi tutti gli ultimi onori. (escono, portando il corpo di Coriolano al suono di marcia funebre)
fine del dramma.