Pagina:Rusconi - Teatro completo di Shakspeare, 1858, I-II.djvu/568


atto quinto 181


Marz. Ah! giurerei che lo sei stato, perchè non era facile lo spremere da’ miei occhi lagrime di compassione. Ma, prode generale, qual pace chiedi tu? Porgimi i tuoi consigli. Per me non rientrerò in Roma; ritorno ad Anzio, e ti prego di assecondarmi nella mia difesa. — Mia madre! mia sposa!

Auf. (a parte) Godo che abbi posto in conflitto la tua pietà e il tuo onore; trarrò partito da ciò per ristabilire nel primo stato la mia fortuna.

Marz. (a Volunnia e Virgilia) Fra poco ci assideremo insieme al desco, e recherete a Roma prove migliori, che parole, del trattato che avremo suggellato in eguali condizioni. Venite; voi meritate un tempio. Tutte le spade d’Italia e de’ suoi confederati non avrebbero potuto fare una tal pace.     (escono)

SCENA IV.

Roma. — Una piazza.

Entrano Menenio e Sicinio.

Men. Vedete là in quel canto del Campidoglio quella pietra?

Sic. Sì, a che?

Men. Se poteste divellerla col vostro dito mignolo, allora direi: v’è qualche speranza che le donne possano piegarlo. I nostri capi son consacrati, e aspettiamo soltanto l’esecuzione del sagrifizio.

Sic. Possibile che in sì breve tempo un uomo debba tanto mutarsi?

Men. V’è differenza fra un verme e una farfalla; nullameno la farfalla era in origine un verme. Marzio del pari è uomo cangiato in tigre.

Sic. Amò teneramente sua madre.

Men. E me pure amava; ma di sua madre si ricorda ora così come il lioncello cresciuto si rammenta della sua. Il terrore e la minaccia irrompono da tutti i lineamenti del suo volto feroce; e allorchè va, si muove come macchina di guerra, e la terra trema sotto i suoi piedi. Il suo occhio forerebbe una corazza; la sua voce ha il suon tetro di una squilla funebre; la sua ira somiglia allo scrosciar della folgore. Egli siede nel suo seggio con tutto l’orgoglio del vincitore dell’universo. Quel che comanda è eseguito in un baleno; nè gli manca, per essere un Dio, che l’eternità, e un cielo per trono.

Sic. La clemenza ancora gli manca, poichè di tal somiglianza vi piacete.

Men. È quale lo dipinsi. Vedrete la grazia che avrà ottenuto