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atto terzo 149

mento non lo esigette, come il solo rimedio a cui si attiene la salute dello Stato, vorrei vestire di nuovo l’armatura che ora posso sollevare a pena.

Marz. Che degg’io fare?

Men. Tornare dai Tribuni.

Marz. E innanzi ad essi...

Men. Pentirvi di quel che diceste.

Marz. Per loro? Nol potrei neppur per gli Dei, e dovrò farlo pei Tribuni?

Vol. Siete troppo assoluto, figliuolo, sebbene non possiate avere mai abbastanza di tal nobile fierezza; ma quando la necessità parla... A dir v’intesi che l’onore e la politica, come due amici inseparabili, andavano di buon accordo nelle guerre. Con tal principio, ditemi, quale offesa fa l’uno all’altra in pace, perchè non vadano egualmente insieme?

Marz. Cessate, cessate.

Men. L’inchiesta è savia.

Vol. Se l’onore vi permette di mostrarvi talora nelle guerre quel che non siete, condotta utile a’ vostri interessi e da voi appellata politica, ditemi, perchè sarebbe meno ragionevole o meno onesto che tal politica fosse in pace, come lo è in guerra, compagna all’onore; quand’ella vi si trova egualmente necessaria?

Marz. Perchè m’incalzate con tali dimande?

Vol. Perchè da voi dipende il parlare al popolo, non giusta le vostre opinioni, nè col linguaggio che v’inspira il cuore, ma con termini formati dalla voce sola; sillabe vane che la lingua aduna, e cui disconfessano i sentimenti dell’anima. In ciò non v’ha maggior onta per voi, che non ve ne sia nel prendere una città con dolci e ingannatrici parole, allorchè ogni altro mezzo porrebbe le vostre sorti in pericolo, e costerebbe molto sangue. Dissimulare io saprei quando i miei interessi e i miei amici in pericolo lo esigessero: e in ciò penso come la vostra sposa, il vostro figlio, questi Patrizii e questi Senatori. Ma voi, voi volete piuttosto mostrare una fronte minacciosa al nostro popolo, che accordargli una carezza per guadagnarne l’amore, e prevenire avvenimenti che possono tutto sconciare.

Men. Nobile signora, venite, venite con noi; continuate a discorrere con tanta saggezza; potrete riescir non solo a prevenire le sventure che ci minacciano, ma anche a riparare le perdite del passato.

Vol. Te ne scongiuro, mio figlio, torna innanzi ad essi col capo scoperto e con volto cortese; piega un ginocchio a terra (peroc-