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atto secondo | 137 |
Sic. Se aveste parlato così e se aveste seguìto i nostri consigli, avreste scrutata la sua anima; e postala alla prova, gli avreste strappato vantaggiose promesse, che sarebbe stato costretto di attenere; ovvero i procedimenti vostri avrebbero irritata la sdegnosa sua tempra, quella collera che nulla può flettere o moderare; e divenuto furioso, la sua rabbia vi avrebbe valuto di pretesto per non eleggerlo.
Br. Osservaste con quale indifferenza e disprezzo sollecitava il favor vostro nel momento stesso in cui ne aveva bisogno? Credete che quel suo disprezzo non vi opprimerà, allorchè avrà potenza di stiacciarvi? Perchè non siete voi che un corpo senza anima? o perchè avete una voce, se non vi giova che a contrariare la ragione che dovrebbe guidarvi?
Sic. Non rifiutaste cento altre volte il suffragio a più d’un candidato che lo sollecitava? E oggi l’accordate ad un uomo che invece di chiederlo, si sollazza di voi?
3° Citt. La nostra scelta non è confermata; possiamo ancora rivocarla.
2° Citt. E la rivocheremo; ho cinquecento voci che suoneranno come la mia!
1° Citt. Io ne ho mille, e molti amici, per ovviare al fallo commesso.
Br. Ite tosto a dir al popolo che si è scelto un console, il quale lo spoglierà della sua libertà, e non gli lascierà più voce, che non se n’abbia un cane spesso battuto perchè latra, sebbene lo si tenga per ciò.
Sic. Ragunatelo; e, dietro più maturo esame, ripudiate la vostra cieca scelta. Pingete vivamente il suo orgoglio, e non dimenticate di parlare dell’inveterato odio che ebbe sempre contro di voi, dello sdegno col quale si è mostrato sotto gli abiti di supplicante, e degli scherni che ha mescolati alla sua inchiesta. Dite che il vostro amore, considerando solo i suoi servigi, ha turbata la vostra attenzione e toltala dalla sua condotta attuale, risibile e bizzarra come l’odio che vi porta.
Br. Gittate anche tal colpa su di noi, sui vostri tribuni; lagnatevi del nostro silenzio, che non frappose alcuna opposizione, e vi ha come forzati a far cadere la vostra scelta sulla sua persona.
Sic. Dite che avete piuttosto seguìto il volere di noi, che la vostra inclinazione; dite che collo spirito invasato da cosa che vi pareva il vostro dovere, non attendeste al vostro senno, e contro voglia avete dato il vostro voto. Gittate su di noi tutta la colpa.