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120 | coriolano |
al riposo scriviamo, onde far consapevole la patria de’ nostri successi. Voi, Larzio, ritornate a Corioli; e mandate a Roma il cittadino più atto a ricevere le condizioni che meglio convengano ai vincitori e ai vinti.
Tit. Così farò, signore.
Marz. La fortuna comincia a farsi giuoco di me: io che rifiutai dianzi il più ricco dei doni, mi veggo costretto adesso a chiedere una grazia al mio generale.
Com. V’è già accordata. Qual è?
Marz. Ho passato qualche tempo in Corioli presso un povero cittadino, che come amico adoperò meco. Durante il combattimento ei mi chiamò con un grido; e lo vidi far prigioniero. Ma allora Aufidio attirava i miei sguardi, e il furore soffocò la compassione. Vi chieggo la libertà del mio infelice ospite.
Com. Oh dimanda degna di Marzio! M’avesse egli ucciso il figlio, e’ diverrebbe libero come l’aria. Tito, scioglietene i ceppi.
Tit. Marzio, il suo nome?
Marz. Per Giove, l’ho obbliato... Soccombo di stanchezza, e la mia memoria è confusa. Non avreste una stilla di vino?
Com. Entriamo nella tenda; il sangue vi si rapprende sul viso; è tempo che prendiate cura delle vostre ferite. Andiamo.
(escono)
SCENA X.
Il campo dei Volsci.
Squillo di trombe. Entra Tullo Aufidio ferito, con due o tre gregarii.
Auf. La città è presa.
1° Sold. Sarà restituita a buoni patti.
Auf. A buoni patti? Vorrei esser Romano... perchè Volsco essendo, non posso mostrarmi qual sono. A buoni patti? Ve ne possono essere di tali allorchè una delle parti è in balía dell’altra? Marzio, cinque volte ho combattuto contro di te, e cinque volte m’hai vinto; e sempre mi vinceresti, credo, quand’anche i nostri combattimenti si rinnovassero così spesso come i nostri banchetti. Ma lo giuro agli elementi, se anche una volta mi abbatto in lui, ei diverrà mio signore, od io il suo. La mia emulazione rinunzia all’onore da lei ambito fin qui; e anzichè sperar d’atterrarlo, come lo volli sempre, lottando da generoso ferro contro ferro, gli tenderò un agguato; mestieri è che soccomba o sotto il mio furore, o sotto la mia malizia.