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atto primo | 115 |
le grida de’ nostri amici recate dai venti: essi pur combattevano. Dei di Roma, accordate loro quel successo che desideriamo per noi medesimi! Fate che i nostri due eserciti si ricongiungano, col sorriso della vittoria sulle labbra, e possano offerirvi insieme un sagrifizio di riconoscenza! (entra un messaggiero) Quali novelle?
Mess. Gli abitanti di Corioli han fatto una sortita, ed ingaggiata battaglia contro Tito e Marzio. Vidi l’esercito nostro respinto fino alle trincee, e tosto partii.
Com. Quand’anche tu dicessi il vero, il tuo racconto mi parrebbe sospetto. Da quanto è che sei partito?
Mess. Da più d’un’ora, signore.
Com. Un miglio solo v’ha di distanza, e testè udivamo ancora le loro grida. Come potesti mettere un’ora a percorrere lo spazio d’un miglio per recarmi sì tarde notizie?
Mess. Le spie de’ Volsci m’han dato la caccia, e fui costretto a divertir dalla via; senza di ciò, signore, m’avreste udito mezz’ora prima col mio messaggio. (entra Marzio)
Com. Chi è quel guerriero che s’avanza tutto tinto di sangue? Oh Dei! l’aspetto e il portamento ha di Marzio; nè la prima volta è questa che lo vedo in tale stato!
Marz. Venn’io troppo tardi?
Com. Il pastore non discerne meglio il fragor del tuono da ogni altro fragore, ch’io non discerna la voce tua da quella di ogni altro uomo più volgare.
Marz. Venn’io troppo tardi?
Com. Sì, se veniste non tinto del sangue degli altri, ma del vostro.
Marz. Oh! concedetemi di abbracciarvi con tanta tenerezza, quanta ne ponevo negli amplessi maritali; concedete ch’io vi stringa contro questo cuore giulivo come la prima sera delle mie nozze, allorchè la face d’Imeneo splendeva presso il mio letto.
Com. Fior de’ prodi, che fa Tito Larzio?
Marz. Intende a giudicare, e condanna a morte e all’esiglio; riscatta l’uno, e fa grazia all’altro; spaventa il resto colle sue minaccie, e regge Corioli in nome di Roma, governandola come un veltro al guinzaglio, a cui si allentano o si stringono i nodi a proprio piacere.
Com. Dov’è lo sciagurato che venne ad annunziarmi che i Volsci v’aveano respinto fino alle trincee? dov’è? Si faccia venire.
Marz. A lui non pensate, chè egli vi disse il vero. Quei vili