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104 coriolano


Men. Che dunque?... Anzi me costui parla!.. Che dunque? che dunque?

Citt. Ebbene, se tutti vedendo il ventre, avoltoio dell’uman corpo, voler loro dar legge, si fossero...

Men. Ebbene, ebbene?

Citt. Se tutti si fossero lagnati con lui, che avrebbe ei potuto opporre a tali rimostranze?

Men. Ve lo dirò, se pur vorrete accordarmi un po’ di quello che in sì piccola dose avete, cioè la pazienza.

Citt. È già lung’ora che ciò ne promettete.

Men. Notate bene, mio buon amico, che il ventre era pensator profondo e placido, non avventato, come i suoi accusatori; onde così rispose: Vero è, miei consorti e compagni di corpo, che io assorbo tutto il nutrimento che vi comunica la vita. Ma non è altresì vero ch’io sono l’economo e il massaio dell’intera macchina? Non dimenticate dunque ch’io vi restituisco tutto quel che ricevo, e che in vivificatrice sostanza lo trasfondo entro le vene che alimentano il cuore, e di là rimontano al cervello, e circolano per mille canali, pei bisogni e le funzioni dell’uomo; onde non vi è nervo che non mi debba la sua forza, non vena che non tragga da me argomento di esistenza; e voi, amiche membra, voi, sebbene veder non possiate... Porgete qui attento ascolto a quello che dice il ventre.

Citt. Sì, signore; bene sta.

Men. Sebbene voi veder non possiate quel che a ciascuno in particolare io do; pur, dietro esatto computo, concluder posso che a voi restituisco la parte più pura della farina, riservando a me la rozza crusca. Che dite di ciò?

Citt. Fu una strana risposta; ma come l’applichereste?

Men. I senatori di Roma sono quel buon ventre, e voi le ammutinate membra. Esaminate i loro provvedimenti, attendete alle cure che li premono, riguardate con imparzialità, sopr’equa bilancia pesate gl’interessi comuni dello Stato; e vedrete che tutto il ben pubblico, al quale avete parte, procede dal Senato, e non da voi. Che ne pensi or tu, gran pollice1 di questa ragunata?

Citt. Io gran pollice? perchè gran pollice?

Men. Perchè essendo uno dei più umili, dei più abbietti, dei più poveri di questa savissima ribellione, te ne vai pel primo innanzi. Tu, sciagurato, in cui più tepido che in ogni altro scorre il sangue, tu guidi costoro ad opere pazze, bramoso solo del tuo

  1. Toe, dito grosso del piede.